Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

toro

Toro, il ripensamento di Cairo: “Oggi le squadre non possono rimanere inalterate”

Focus on / Il presidente granata aveva già ammesso le sue colpe durante la presentazione di Longo, le ha confermate nella conferenza per Vagnati

Andrea Calderoni

Il calcio non è più quello di una volta, in cui le squadre si potevano tenere inalterate una volta per tutte”. Urbano Cairo e il suo secondo pentimento. E come si suole dire due indizi fanno una prova. La questione riguarda la decisione da parte del presidente di confermare nella scorsa estate il blocco che aveva regalato al Torino di Walter Mazzarri un girone di ritorno da record, premiato con i preliminari di Europa League complice l’estromissione del Milan. I risultati non hanno pagato e sono sotto gli occhi di tutti. Nella conferenza stampa di presentazione del nuovo responsabile dell’area tecnica Davide Vagnati il presidente granata ha confermato quanto aveva già affermato al tempo della prima conferenza stampa di Moreno Longo: in estate il Torino avrebbe potuto/dovuto essere rinnovato e l’idea del “tengo tutti” non ha pagato.

MODELLO NOVO - Cairo aveva detto più volte di voler ispirarsi a Ferruccio Novo e al modello Grande Torino: confermare stagione dopo stagione la base della squadra e inserire soltanto pochi tasselli durante il calciomercato estivo in grado di elevare ulteriormente la qualità della rosa. L’atteggiamento dell’estate 2019 di Urbano Cairo e dell’ex direttore sportivo Massimo Bava ha rispecchiato pienamente questa filosofia. Nessuna cessione e nessun nuovo volto a disposizione di Mazzarri fino al giorno del gong del calciomercato, quando è stato calato il colpo considerato da novanta non soltanto per la stagione ma per l’intera era Cairo, ovvero Simone Verdi, pagato 25 milioni. I fatti nei primi due terzi della stagione, ovviamente, hanno smentito su tutta la linea il numero uno granata. In primo luogo Verdi ha sotto-performato e non ha garantito un cambio di passo al gruppo, ma in generale molti giocatori non si sono espressi sui livelli dell’anno precedente. Cairo è stato costretto dapprima a cambiare guida tecnica e ora a modificare l’organigramma societario, riportando Bava nelle giovanili e affidandosi all’ex Spal Vagnati.

https://www.toronews.net/toro/torino-vaganti-un-osso-duro-e-cairo-lo-riconosce-tutte-le-trattative-da-gomis-a-bonifazi/

MOTIVAZIONI - Il modello Novo, attuabile e vincente in un calcio che oggi non esiste più, non ha funzionato per svariate ragioni, la prima ed inequivocabile riguarda le motivazioni. Nel calcio odierno, così come nella vita, valgono le motivazioni in maniera esponenziale e alcune volte riescono a sopperire anche a limiti tecnici e a mancanze strutturali di una rosa. Cairo probabilmente l’ha capito già a fine agosto quando è esploso il caso Nicolas Nkoulou (in quei giorni ha provato a porre rimedio proprio con l’acquisto di Verdi, da tanti ritenuto tardivo) e poi ha ricevuto mese dopo mese conferme a riguardo. In tanti, non soltanto Verdi, hanno reso meno rispetto a quanto ci si potesse immaginare. Ora, se il campionato di Serie A ripartirà, tutti dovranno cercare di far svoltare una stagione nata male, perché Cairo è convinto che la rosa attuale “ha dei valori notevoli e deve dimostrarli”. Intanto, però, il presidente granata con il suo secondo pentimento in pochi mesi ha ammesso le proprie colpe, evidenziando tutte le carenze della propria strategia estiva, perché “il calcio non è più quello di una volta”.