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ToroPreview, verso Torino-Fiorentina: sarà la partita della svolta?

Istruzioni per l’uso / Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro

Redazione Toro News

Quattro domande, tre pareri diversi a confronto. I nostri pareri, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Nicolò Muggianu, Silvio Luciani e Marco Parella.

Partiamo dalla valenza di questa partita: Torino-Fiorentina è match delicato, ma quanto?

Nicolò MuggianuDipende da quali obiettivi si pone il Torino. Se l'obiettivo è l'Europa League fare punti negli scontri diretti, quest'anno più che mai, diventa fondamentale. Se invece ci si accontenta di vivere nel limbo di metà classifica come nelle ultime stagioni (cosa che francamente non credo, considerato quanto si è investito in sede di mercato), allora tutte le partite valgono tre punti. E quella di stasera non fa eccezione.

Silvio Luciani- Torino-Fiorentina è una di quelle partite che può imprimere la svolta sulla stagione dei granata (o dei viola). Va da sé che essendo solo la decima giornata, non sarà una sfida da dentro o fuori e nulla sarà precluso se non si dovesse centrare il risultato. Allo stesso tempo, vincere e convincere in una partita così, non può che far salire morale ed autostima. Vincere aiuta a vincere, e dà anche entusiasmo ai tifosi, che fino ad ora hanno più di qualche dubbio rispetto al Toro.

Marco Parella- Lo diventa se si vuole puntare convintamente all’Europa League. Se la dirigenza granata ha chiarito alla squadra che l’obiettivo, dichiarato o meno in pubblico, è questo, allora fare risultato contro una diretta concorrente viene subito inquadrato sotto una nuova prospettiva. Se invece si vive alla giornata (sarebbe molto triste al 27 di ottobre) o, peggio, c’è aria di sconforto nello spogliatoio (non credo, sarebbe davvero troppo triste da sopportare al 27 di ottobre…), qualsiasi risultato verrebbe accettato con la stessa apatica indifferenza. Tanto c’è lo scudo del gemellaggio a coprire gli occhi ai tifosi.

http://www.toronews.net/toro/live-mazzarri-presenta-torino-fiorentina/

Credete che la squadra di Mazzarri accuserà il colpo del pari di Bologna o saprà reagire?

Nicolò Muggianu - L'impatto psicologico, specialmente quando siamo ancora al 27 di ottobre, si può far sentire nell'immediato ma è difficile che porti strascichi anche nelle partite seguenti. Stiamo parlando di professionisti. Sicuramente dopo la partita di Bologna i giocatori si saranno guardati negli occhi e si saranno chiesti: "Come si fa a non vincere una partita del genere?". Ma poi in settimana si lavora sull'avversario seguente e la Fiorentina è un'ottima 'distrazione' da questo punto di vista.

Silvio Luciani - Il Toro è una squadra giovane ma sono convinto che saprà reagire allo sciagurato pareggio di Bologna. I granata hanno reagito alla beffarda sconfitta contro la Roma, al doppio svantaggio con l’Inter e alla rimonta del Frosinone. La squadra c’è, nonostante i troppi blackout. Con la Fiorentina sarà una grande prova di maturità in questo senso: io sono fiducioso.

Marco Parella - Credo ancora in questo gruppo umano, in primis, e professionale. Credo che i senatori siano molto irritati dal pareggio di Bologna. Credo che gli uomini più esperti siano molto irritati dal pareggio di Bologna. Credo che i giovani in rampa di lancio che il Toro ha in rosa siano molto irritati dal pareggio di Bologna. Credo che il mister in primis lo sia e lo abbia fatto capire in maniera poco velata. Per cui credo a una partita di carattere, che spero possa tradursi anche in punti rinvigorenti per il morale.

Schierereste Zaza e Belotti davanti o dareste fiducia al modulo con due trequartisti visto a Bologna?

Nicolò Muggianu - Opterei per i due trequartisti, ma solo se il Torino avesse in rosa due Iago Falque. Il 3-4-2-1 con un giocatore come Baselli sulla trequarti campo, a mio modo di vedere, non è altro che un 3-5-2 camuffato, in cui una mezz'ala è meno statica e ha il compito di pressare alto l'avversario in fase di non possesso per interrompere sul nascere la costruzione della manovra. Un cambio rispetto a Bologna però lo farei: Zaza titolare al posto di Belotti.

Silvio Luciani - Faccio parte del “Partito del Tridente”, ma stasera darei fiducia al doppio trequartista. La partita contro il Bologna, fino all’uscita dal campo di Baselli, è stata per distacco la migliore del campionato. La squadra inizia ad avere automatismi e confidenza con il 3-4-2-1, Baselli è in netta crescita: 2 goal in 2 partite sono il modo migliore per rispondere alle ingenerose critiche che gli piovono addosso. Per non parlare poi della Falque-dipendenza: contro la viola schiererei Baselli e Falque dietro a Belotti (o Zaza, chissà).

Marco Parella - Per orgoglio e dimostrazione di potersela giocare alla pari con una squadra lodata da tutti, ma che in fin dei conti ha solo un punto più del Toro, sarei tentato di mettere in campo tutta l’artiglieria pesante fin da subito. Anche perché Soriano non riesce ancora a essere decisivo e Iago Falque dietro le punte perde un po’ della sua naturale genialità sugli esterni. Ma io non sono Mazzarri, per cui probabilmente vedremo un Torino a mono-trazione anteriore e con un centrocampo più folto.

http://www.toronews.net/interviste/le-loro-storie-riccardo-maspero-tratto-i-dipendenti-della-mia-fabbrica-come-giocatori/

Per finire, una scelta meramente tecnica: meglio Aina o Berenguer contro la Fiorentina?

Nicolò Muggianu - Sono due giocatori con caratteristiche diametralmente opposte: uno è più fisico, l'altro più tecnico. Entrambi hanno fatto emergere qualche difetto in fase difensiva e dal punto di vista tattico. A sinistra ci sarà Chiesa, non un avversario qualunque. Detto questo Berenguer mi è sembrato in crescita, gli darei fiducia.

Silvio Luciani - Dico Aina: sulla sinistra c’è da contenere il pericolo pubblico numero 1, Federico Chiesa. Berenguer è irrinunciabile in fase offensiva ma ha qualche difficoltà in più quando si tratta di difendere (guardasi 2-2 del Bologna). Ola Aina assicura comunque spinta, ma al contempo dà più protezione e più gamba a Moretti (o Djidji).

Marco Parella La Viola gioca con un tridente vero, fatto di attaccanti fisici e tecnici al tempo stesso. Insidiosissimi nell’uno contro uno e bravi a inserirsi alle spalle della linea difensiva. Berenguer per caratteristiche, Aina per carattere sono forse leggermente meglio in fase propositiva che di copertura, ma l’ex Chelsea ha dalla sua la stazza e la formazione inglese nel saper usare le maniere forti se necessario. Per questo, se ovviamente è al 100%, il numero 34 sarebbe la mia prima scelta.