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Udinese-Torino 2-3, l’analisi dei gol: Belotti, la fortuna aiuta i rapaci

Nikhil Jha

"N'KOULOU INGENUO - Nella ripresa, l'Udinese ritrova coraggio, anche in questa circostanza in maniera carambolesca: N'Koulou rilancia addosso ad Ansaldi, con il pallone che finisce a Jankto.

"Tunnel del centrocampista ai danni del camerunense, che nel girarsi lo atterra. Il rigore di De Paul è imparabile. Il Toro, ancora una volta, è bravissimo a farsi del male da solo.

"LJAJIC MAGO - Ma i granata non ci stanno e continuano a premere: bravo Niang a ricavarsi spazio grazie a un dribbling su Larsen - troppo molle il danese - e a caricare il destro.

"Nuytinck respinge, e qui emergono i limiti della squadra friulana, lunga e senza comunicazione tra i reparti, con la palla che arriva facilmente a Ljajic, dimenticato insieme a Iago Falque al limite dell'area.

"Di qui, il capolavoro è completo. La finta di tiro propizia il successivo colpo da biliardo: una scelta così controintuitiva rispetto al calciare sul primo palo che Scuffet neanche scende a terra.

"CONTROPIEDE FATALE - Nel finale, i granata iniziano a soffrire maledettamente le transizioni, come quella su cui arriva la rete del 3-2. De Paul non è chiuso a dovere da uno tra Molinaro - al momento libero da marcature - e Baselli, con Niang rimasto attardato in fase d'attacco. L'argentino prova la botta da fuori, che non sembrava irresistibile. Anche qui, come in tutto il match, la Dea bendata ci mette però lo zampino. La toccano prima N'Koulou e poi Lasagna, facendo uscire un pallone sporco su cui Sirigu non può intervenire.

"Al di là della sfortuna, però, una situazione, quella del contropiede da destra, che il Torino ha sofferto troppo. Non fosse stato per l'intervento di Ansaldi, ci sarebbe anche un sesto gol, molto simile, da analizzare.

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