Il 25 febbraio 1947 nasce a Moimacco, provincia di Udine, Vittorio Caporale, difensore che sarà tra i titolari del Torino che nel campionato 1975-76 si aggiudicherà l’ultimo storico scudetto. Friulano d’origine ma maturato calcisticamente soprattutto a Bologna, arrivò insieme a Eraldo Pecci proprio dai rossoblu nell’estate del 1975 scambiato con Angelo Cereser, ormai ritenuto non più utile alla causa. Qualche tifoso storse il naso, ma ricredersi fu un attimo. Perché Caporale per tre stagioni fu il simbolo di una difesa concreta e vincente con un compagno perfetto come Mozzini. Sempre al suo posto, in campo come fuori, mai un’uscita oltre le righe: un gran lavoratore, anche se meno personaggio di altri come Pulici, Graziani e persino Pecci.
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Vittorio Caporale, il ‘Caporalbauer’ dell’ultimo scudetto del Torino
Figurine/ Compie oggi gli anni uno dei titolari dell'ultimo tricolore granata datato 1976
Andava in campo con quei suoi capelloni e una grinta rara e già sapevi che raramente si poteva passare. In tutti 95 presenze, 81 delle quali in campionato, per tre stagioni memorabili partite con quello scudetto che tutti rimpiangono. All’inizio sostituì Santin, nessuno più gli tolse il posto fino a quando nell’estate del ’78 venne ceduto al Napoli.
Come detto Caporale arrivò in granata proprio nell’estate del 1975 ed esordì il 12 ottobre contro il Perugia: il Torino, in quell'occasione, vinse 3-0 e la sua prestazione fu molto positiva. Radice decise così di puntare su di lui: a fine stagione Caporale disputerà 28 delle 30 partite in campionato e potrà festeggiare da protagonista quell’incredibile scudetto. Anche l’anno successivo il ragazzo rimase tra i cardini della squadra granata: giocò nuovamente 28 partite in Serie A e debuttò anche in Coppa dei Campioni scendendo in campo il 15 settembre 1976 nella vittoria del Toro contro gli svedesi del Malmoe per 2-1. La sua ultima stagione sotto la Mole è datata 1977-78: 25 partite disputate in campionato condite dal suo primo e unico gol con il Torino in un 2-2 contro il Vicenza.
Per tutti i tifosi del Toro era semplicemente ‘Caporalbauer’, attestato massimo di stima per un interprete di un ruolo che si è andato perdendo nel tempo ma che all’epoca era fondamentale e forse ancora oggi avrebbe un senso. Oggi Vittorio Caporale festeggia i suoi settant'anni anni: simbolo di un Torino vincente che purtroppo oggi non c'è più.
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