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La lettera di un tifoso: “Caro Toro, con la Lazio non eri tu…”

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Torna l'appuntamento con Lettere alla Redazione: "Caro Toro, nella partita con la Lazio non eri tu, non ti ho riconosciuto..."
Redazione Toro News

La redazione di Toro News torna ad aprire le colonne della prima e più grande testata on-line dedicata al Torino FC ai suoi lettori, i quali da sempre meritano di avere spazio. Gli indirizzi di riferimento a cui mandare le vostre lettere sono le stesse: redazione@toronews.net 

Gli articoli su qualsiasi argomento legato al mondo Toro: i più meritevoli e significativi saranno settimanalmente pubblicati sul nostro sito. Oggi è il turno di Stefano Milano, persona colta e tifosissimo granata, titolare della Libreria Ubik di Savona, di cui già avevamo pubblicato un articolo su queste colonne.

Caro Toro,

devo fare le mie rimostranze. Nella partita con la Lazio non eri tu, non ti ho riconosciuto. Ma come: vincere in casa della squadra più in forma del campionato, abbattere l'aquila che volava così alto. Riscattare senza preavviso il traumatico 4-3 subìto in casa pochi anni fa... Perché cambiare le nostre abitudini?

Lasciare incredibilmente la porta inviolata nei minuti di recupero, non prendere neanche un gol. Ma che dico gol: neanche un tiro.  Lasciare in panchina il nostro regista portafortuna, e vincere con chi lo ha sostituito in regia, ovvero Ilic, il giocatore criticato perché troppo infortunato o troppo costoso. Anzi, ti dirò di più: lasciare in panchina il nostro killer mancino da fuori area Miranchuk, e vincere proprio con un tiro mancino da fuori area, e proprio di Ilic. Cosa ti è successo? Sei tu Torello a giocare un tiro mancino, ma alle mie coronarie. Non ti riconosco.

Ma le mie lamentele non finiscono qui. Partita decisa da un errore del portiere, ma inverosimilmente non è il nostro. Ma come è possibile?  Eppure al nostro estremo difensore sono bastati pochi secondi per tentare di mettere la palla oltre la linea, purtroppo senza varcarla tutta. La solita sfortuna. E della punizione calciata dal fratello Sergej che cade placida e inoffensiva nelle mani di Vanja ne vogliamo parlare? Neanche un dramma familiare ora ci concedi? Caro Toro: non si fa, uno si abitua a un certo calcio, e poi...

E che dire dell'ex Immobile, debilitato in questi giorni da un tram, che gli ha incrinato una costola quel tanto da fargli sbagliare la rovesciata? Ma come si permette di mancare al consueto appuntamento del gol dell'ex? chi si crede di essere, Belotti?

E che dire di Sanabria, in queste settimane purtroppo trasformato in un vero centravanti, noi fino a ieri ancora nostalgici delle prodezze proprio di Immobile? E della freccia Radonjic, o del giocatore a tuttocampo Vlasic? E della eterna riserva Linetty, impavido contro il centrocampo con maggior fosforo di tutta la serie A?  E di Gravillon, che viene inserito per non rischiare l'espulsione dell'ammonito Singo e che in pochi minuti (a gomiti e strattoni) prova a contendergli non il posto in campo riservato ai titolari ma il posto fuori dal campo riservato agli espulsi? E dell'arbitro, che gli risparmia il cartellino rosso? E che non ci dà un possibile rigore contro? Tutto sembra complottare e remare contro rispetto agli eventi di questi mesi.

Vedi, Toro mio, alle sofferenze, al muro dell'anonimato, ai gol presi nei minuti di recupero, uno si abitua. Quasi si affeziona. Fa parte dei nostri equilibri emotivi. Non puoi in una notte rompere quel muro e mandare tutto all'aria. No. Non sono pronto a vedere un altro Toro. Non fare altri scherzi.

Firmato:

Un tifoso deluso

Stefano Milano

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