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PAROLA AL MISTER

Rampanti: “Toro, ecco perché non credo nel rinnovo di Juric”

Rampanti: “Toro, ecco perché non credo nel rinnovo di Juric” - immagine 1
Serino analizza così i temi di casa Toro dopo le sconfitte contro Lazio e Roma
Gianluca Sartori Direttore 

Due ko che presentano qualche similitudine e che allontanano l’Europa dal Toro: le due sconfitte contro Lazio e Roma ridimensionano il Torino? Di questo e di altri temi abbiamo parlato con Serino Rampanti, nella nuova puntata di “Parola al Mister”.

Serino, che partita hai visto contro la Roma?

Ripeto cose già dette in passato: qualsiasi squadra non può tenere il ritmo di aggressione sugli avversari per novantacinque minuti. Quindi dopo un’ora di gioco il Torino solitamente cala. Mi rifaccio anche alla partita persa in casa contro la Lazio. Nel primo tempo mi era sembrato di vedere la squadra di Torino-Atalanta, solo che in quella occasione il gol era stato trovato. Juric ha parlato di grandi parate del portiere della Lazio, ma sono d’accordo fino a un certo punto, hanno influito più errori degli attaccanti. Troppe volte la porta non viene presa. Bisognerebbe fare più allenamenti specifici sul tiro in porta. In ogni caso, le due partite contro le romane sono state quasi in fotocopie in quanto al fatto che le energie sono state usate fin troppo nei primi tempi, ma senza trovare gol. Io nell’anno dello scudetto del 1976 non c’ero, ma parlandone in seguito con i protagonisti, loro mi spiegavano che Radice chiedeva una pressione a tempi alternati, di quindici minuti in quindici minuti. In questo Toro invece non ci sono pause e alla lunga si paga dazio”.

Verso la Fiorentina il Toro recupera Buongiorno, quanto è mancato?

Sicuramente manca come il pane. Quando manca Buongiorno, la squadra patisce in difesa. Certo Lovato e Masina si stanno comportando benino, e spiace adesso che il primo si sia infortunato, ma di certo non sono all’altezza di Buongiorno e Schuurs, hanno fatto il massimo ma la caratura è diversa”.

Milinkovic-Savic, periodo no: sono ampie le sue responsabilità?

E’ ricascato in un nuovo periodo nero, come era già successo in passato e nello scorso campionato. Un altro fattore negativo che ha pesato sulla squadra. Non mi spiego perché, bisognerebbe chiederlo a lui”.

Zapata è a un passo dalla doppia cifra, è lui il trascinatore del Toro?

Conforta la sua continuità realizzativa. Peccato che si defili troppo sul centro-sinistra, so che gli piace farlo ma, secondo me, eccede in questo. Io preferirei vederlo più dentro l’area. Dall’altro lato, ci sono le carenze di Sanabria, che quest’anno sta patendo. Non riesce più a essere preciso, anche perché, giocando come seconda punta, viene più spesso indietro a legare il gioco e questo gli toglie lucidità sottoporta”.

Come giudichi la crescita di Bellanova?

E’ assolutamente l’esterno destro più in forma del campionato, mi sorprenderebbe molto se non venisse convocato da Spalletti. Se continuasse così, potrebbe avere grandi soddisfazioni in azzurro. Contro la Lazio mi ha sorpreso il fatto che Sarri per tutto il primo tempo non abbia fatto niente per contenerlo, mi ha meravigliato la sua passività nel leggere la situazione”.

Cosa pensi del futuro di Juric?

Penso sempre che nel rapporto Cairo-Juric pesino molto le affermazioni del tecnico che in tanti periodi ha manifestato disappunto. Inoltre, non si possono dimenticare le prese di posizione verso il pubblico, tra gestacci e dichiarazioni. A questo si aggiunge una figura poco edificante, quella della spia a Trigoria. Tutti questi fattori messi insieme mi fanno pensare che il Torino non rinnoverà con Juric. Se ci fosse stata una situazione diversa l’accordo sarebbe stato già raggiunto, o almeno questa è la sensazione che ho”.

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