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SOTTO LA LENTE

Sotto la lente: Torino-Atlanata

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Il Toro stravince e convince, battendo un’Atalanta spenta: l'analisi tattica del match
Francesco Bonsi

Dopo un pareggio a Monza e una brutta sconfitta a Bologna, il Torino torna a vincere, e lo fa alla grande. Lunedì sera, allo stadio Olimpico Grande Torino, i granata si sono imposti sull'Atalanta, vincendo 3-0 e dominando la partita. Dopo un avvio di stagione precipitoso con il 3-4-2-1, il nuovo sistema di gioco sta dando delle certezze: sommando i punti ottenuti nelle ultime cinque partite (ovvero quelle giocate col 3-5-2), il Toro sarebbe 3° in classifica, con le sole Inter e Juventus davanti. Questi sono segnali di una squadra in ripresa, che però deve trovare continuità per convincere i propri tifosi, i quali si aspettano sempre un salto di qualità che non arriva mai. L’Atalanta era reduce dall’impegno di giovedì in Europa League, ed è quindi arrivata stanca e indebolita all’incontro. Tra i pali ha giocato Musso; in difesa Scalvini, De Roon e Djimsiti (che però è dovuto uscire per infortunio); a centrocampo Ederson e Koopmeiners, sulle fasce Hatebor e Ruggeri; davanti Miranchuk e Lookman a sostegno di De Ketelaere. Nel Torino sono tornati in campo Milinkovic-Savic e Vojvoda al posto di Gemello e Lazaro, che nell'ultima partita non avevano lasciato una buona impressione.

LA STRATEGIA IN FASE DI COSTRUZIONE

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In fase di costruzione, lo schieramento è stato quello che ci siamo già abituati a vedere dall'inizio della stagione, e che possiamo tradurre come 2-4-2-2. Buongiorno scalava in avanti, andandosi a posizionare al fianco di Linetty, e formando un quadrilatero centrale con le due mezzali, mentre gli esterni fissavano l'ampiezza.

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L'Atalanta faceva scattare il pressing quando Milinkovic-Savic scaricava al difensore, andando a prendere i granata con una marcatura a uomo nella zona.

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A questo punto il Toro cercava di scombinare queste marcature a uomo, abbassando diversi riferimenti offensivi per liberare spazi in avanti, tra cui soprattutto Sanabria.

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Questo movimento collettivo liberava parecchio spazio tra il centrocampo e la difesa, dove si poteva andare a servire Zapata in verticale. Il colombiano ha ricevuto tanti palloni spalle alla porta, che ha saputo lavorare bene, girandosi o scaricando verso l'esterno.

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Nelle immagini lo vediamo bene, ma nel video sottostante lo vediamo ancora meglio. Zapata riceve un passaggio verticale dalla difesa, scarica al centrocampista vicino, e poi riceverà ancora il pallone per scatenare la sua velocità contro la difesa avversaria.

Questa strategia poteva comportare dei rischi, che nella prima parte del primo tempo sono appunto arrivati. La posizione di Buongiorno scopriva uno spazio centrale davanti all'area di rigore, che al 29’ è stato abilmente attaccato da De Ketelaere in transizione positiva, il quale non è però riuscito a concretizzare.

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Per questo motivo, si è ricorso molto spesso ai lanci lunghi di Milinkovic-Savic, indirizzati sempre verso Zapata. I difensori atalantini, consumati dalle fatiche di coppa, non hanno retto l'intensità del Toro per tutta la gara, arrivando spesso in ritardo sulle seconde palle.

I MOVIMENTI DI VLASIC, SANABRIA E ZAPATA

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Nel reparto avanzato, rispetto alle stagioni precedenti, Juric non fa più affidamento su due trequartisti e una punta, ma su tre giocatori che possono interscambiarsi facilmente, ovvero Vlasic, Sanabria e Zapata.

I loro movimenti nella zona di rifinitura hanno permesso di creare molteplici occasioni, come quella in cui arriva il gol del vantaggio: Vojvoda controlla il pallone in ampiezza e serve Vlasic nel mezzo spazio, il cui movimento spiazza tutta la difesa dell'Atalanta; arrivato sul fondo, il croato serve un ottimo passaggio per Zapata, che in area di rigore non fallisce.

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Come sottolineato dal bordocampista Paolo Aghemo di Sky Sport, il movimento che viene effettuato da Vlasic è stato già ricercato in allenamento, e questo ci fa capire come Juric voglia utilizzarlo per creare pericoli.

Un giocatore passato sotto traccia è Antonio Sanabria, che con i suoi movimenti incontro ha liberato molto spazio in avanti per Zapata o per gli esterni. Il paraguaiano ha interagito molto con questi ultimi, fornendo loro dei filtranti che mettevano in difficoltà gli Orobici.

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Sanabria poteva anche fungere da elemento di transito per cambiare lato, e nell'immagine sottostante lo vediamo appunto ricevere lo scarico di Bellanova per poi servire Vojvoda.

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Bellanova non ha fornito cross pericolosi, ma in compenso si è guadagnato diversi calci d'angolo. Proprio su corner, Buongiorno ha conquistato un calcio di rigore, trasformato poi da Sanabria.

Anche Zapata non è sempre rimasto fisso come punta, ma poteva svariare. Sia a Monza che a Bologna, l'abbiamo visto allargarsi per ricevere in ampiezza e puntare il difensore avversario, liberando peraltro spazio al centro.

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Come possiamo notare, questo movimento è stato effettuato anche contro la Dea, ma vista la sua centralità in fase di sviluppo, non si è allargato spesso.

IL PRESSING COLLETTIVO E COORDINATO

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La grande prestazione del Toro è frutto anche di una pressione coordinata e collettiva, proprio perché ha coinvolto tutti, e perché tutti si sono mossi all'unisono.

Per trovare spazi e superare le marcature a uomo dei granata, Gasperini ha cercato di muovere molto le pedine, abbassando i centrocampisti e avanzando i braccetti. Nella seguente immagine vediamo infatti Linetty in pressione su Koopmeiners, e Vlasic che controlla il movimento in avanti di De Roon.

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Queste rotazioni sono state effettuate anche sulle catene laterali: come vediamo, Rodriguez e Vojvoda rimangono alti sui propri riferimenti, mentre Scalvini si inserisce alle loro spalle. Sanabria ha però assorbito eccellentemente la sovrapposizione del numero 42, bloccando l'azione.

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Il contributo difensivo di Vlasic e Sanabria lo si poteva notare anche in fase di transizione negativa, ove i granata effettuavano una riaggressione rapida per tornare ad avere immediatamente il controllo del pallone.

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Intorno al 75’, il Toro ha iniziato a subire qualche transizione veloce dell'Atalanta, che ha cercato di svoltare la gara con gli ingressi di Pasalic e Muriel.

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Milinkovic-Savic ha però blindato la porta, effettuando delle parate importanti sui tiri di Pasalic e Miranchuk.

Nel momento migliore degli avversari, i granata hanno chiuso la partita con una veloce azione che ha mandato ancora in rete l'ex di giornata Duvan Zapata, che ha fissato il risultato sul 3-0.

Francesco Bonsi, nato a Ferrara, ha 16 anni e tifa Torino e Spal. Lavora come match-analyst in una squadra di prima categoria, e il suo sogno è quello di farlo professionalmente. Oltre a questo, si dedica a scrivere analisi su Twitter e per varie testate giornalistiche.

Gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo.

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