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In Torino-Milan, il miglior Belotti in granata: è l’arma ancora da scoprire

Gianluca Sartori

Focus On / Belotti entra per dare una mano a recuperare lo svantaggio: missione compiuta. Il suo inserimento procede bene, e quella visita a Superga…

"Andrea Belotti ha giocato con il Milan il miglior spezzone di gara da quando è al Torino. Nulla di eccezionale, ma lo spirito è stato buono e la qualità conferita all’attacco granata tangibile. Inoltre, una cosina non da poco: Ventura lo aveva inserito dopo la rete di Bacca per aumentare il peso offensivo e aiutare la squadra ad evitare la sconfitta. Missione compiuta, con la sponda di petto-spalla che ha fornito a Daniele Baselli la palla buona per la rete del pari. E’ tra l’altro il secondo assist vincente del suo campionato, dopo quello fornito a Quagliarella contro la Sampdoria.

"LOTTA SU TUTTI I PALLONI - Dando uno sguardo ai numeri della prestazione della sua prestazione, si evince che nei 22 minuti giocati Belotti ha dato dimostrazione di grande volontà, lottando su tutti i palloni e riuscendo a dare una mano concretamente in fase offensiva. Oltre all’assist vincente, ci sono due falli subiti, due palle recuperate, e due falli fatti. Grande intensità e dinamismo da parte dua: 31 km/h la velocità media dello sprint. E in generale, l’impressione di non volersi risparmiare, con l’intenzione di entrare presto nel cuore del Torino e del suo tifo.

"PIENA DISPONIBILITA' - Che Belotti fosse un ragazzo serio, lavoratore e in grado di attendere il suo momento lo si era capito fin dal suo arrivo in granata. “E’ destinato ad arrivare, bisogna solo dargli tempo” le parole che ripete Giampiero Ventura. Dal canto suo, il “Gallo” sta dando al tecnico piena disponibilità di apprendimento, avendo confermato di aver bisogno di fare ancora suoi certi meccanismi con la consapevolezza di essere agli ordini di un tecnico che sa lavorare con gli attaccanti giovani e talentuosi. E sta cercando di entrare a far parte del Torino anche fuori dal campo, come dimostra la visita a Superga.

"La serietà e l’applicazione di Belotti non sono in discussione, le doti le ha già fatte intravedere: non si segnano nove reti in Serie A, giocando da riserva (Palermo 2014-2015) per caso. Arriverà il momento di dovergliele chiedere, e anche in un buon numero, visto che si tratta comunque dell’investimento sul mercato più oneroso dell’era Cairo. Ma è giusto dare il tempo che serve ad un ragazzo classe 1993 che può essere l'arma che il Torino non ha ancora scoperto del tutto.

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