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Giampaolo, tra alibi e realtà: “Gli unici a giocare così ravvicinati, mi disturba”

Nicolò Muggianu

In conferenza / Il tecnico granata, che mai prima d'ora aveva cercato alibi, attacca: "Il Torino è l’unica squadra che gioca in maniera così ravvicinata"

Cinque partite in tredici giorni. Sarà un gennaio di fuoco per il Torino, che ha già disputato due partite in meno di una settimana ed è atteso da altri tre incontri da qui a sabato prossimo. Un "dettaglio", per usare un eufemismo, che non è passato inosservato a mister Giampaolo che nella conferenza stampa alla vigilia di Milan-Torino ha espresso più di qualche perplessità relativamente ai tanti impegni ravvicinati della sua squadra.

LE PAROLE - "Mi disturba come è combinato il calendario - ha dichiarato ieri Giampaolo -. Il Torino è l’unica squadra che gioca in maniera così ravvicinata nel tempo: 5 partite in 13 giorni. Tutte le altre hanno mediamente un giorno in più di recupero, alcune anche due. Non è il Milan che mi disturba, sono quindi gli impegni ravvicinati”. Parole che corrispondono alla realtà visto che Belotti e compagni, dopo essere scesi in campo nel giorno della Befana, torneranno in campo quest'oggi e poi ancora martedì prossimo contro il Milan in Coppa Italia. Un destino che, giorno più giorno meno, spetterà anche a tante delle squadre giunte fino agli ottavi di finale della coppa nazionale (Milan, Inter, Fiorentina, Sassuolo, Napoli, Juventus, Genoa, Atalanta e Cagliari). Ma è proprio questo il punto a cui mira Giampaolo con le sue parole: in un campionato frenetico come questo, anche un solo giorno di riposo in più o in meno può fare la differenza.

GIAMPAOLO - “È difficile programmare le cose - ha proseguito Giampaolo -. Questo è un campionato in cui la programmazione non esiste proprio. Non è semplice fare valutazioni nel giro di tre giorni: torniamo all’una o alle due da Milano, poi ci sarà da recuperare e in tre giorni si gioca di nuovo”. Che sia un tentativo del tecnico di cercare alibi, alla vigilia di un duplice scontro contro l'attuale capolista? Difficile a dirsi, specie considerando la linea comunicativa tenuta da Giampaolo da inizio campionato a questa parte: nessuna scusa, anche quando i presupposti ci sarebbero stati tutti (per esempio quando, subito dopo la pausa Nazionali, il Toro si ritrovò flagellato tra infortuni e positivi al Covid-19). Dunque quelle del tecnico granata paiono più parole di vera e sincera critica, nei confronti di un calendario che è stato oggettivamente poco favorevole alla sua squadra.