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Il Toro e quel sapore di sconfitta che aleggia dopo il pareggio contro la Fiorentina

TURIN, ITALY - JANUARY 29: Andrea Belotti of Torino looks on as Bartlomiej Dragowski of Fiorentina makes a save during the Serie A match between Torino FC and ACF Fiorentina at Stadio Olimpico di Torino on January 29, 2021 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Controcorrente / In 11 contro 9 i granata si salvano solo grazie ad un gol del “Gallo” Belotti

Gino Strippoli

"C’è davvero poco da fare quando una squadra, il Toro, prima in 11 contro 10 subisce il gol da quel fuoriclasse di Ribery, ahimè rifiutato tempo dalla società granata in tempi non sospetti, e poi per oltre 20 minuti in 11 contro 9 riesce a pareggiare soltanto all’87’ grazie all’encomiabile Belotti su un bel traversone di Verdi. Il Toro si salva con un pareggio che ha tanto il sapore di una sconfitta. Se non si riesce a vincere quando si deve e per di più in superiorità numerica per gran parte della partita allora sono davvero guai grossi.

 TURIN, ITALY - JANUARY 29: Nikola Milenkovic of Fiorentina is tackled by Andrea Belotti of Torino during the Serie A match between Torino FC and ACF Fiorentina at Stadio Olimpico di Torino on January 29, 2021 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

"La Fiorentina ha dimostrato più qualità dei granata e in 11 contro 11 ha sempre fatto la partita sin dai primi minuti, conquistando subito il dominio del centrocampo grazie ad un giro palla veloce sorretto dai vari Castrovilli, Venuti, Bonaventura, Ribery e Milenkovic. Poi prima il patatrac del numero 10 viola, che tira giù al limite dell’area Lukic lanciato in un tu per tu su Dragowski (salvando di fatto un gol certo ma lasciando anche la Fiorentina in 10 per il rosso da ultimo uomo), poi la stoltezza di Milenkovic che abbocca alla reazione di Belotti facendosi espellere, lasciando la Viola in 9, ha costretto la squadra di Prandelli ha costruire una vera linea Maginot però con licenza di sparare, tant’è che è andata in vantaggio in inferiorità numerica quando era rimasta in dieci uomini. Di sicuro il Toro non ha dimostrato il coraggio e il carattere visto contro il Benevento, quello che sarebbe servito per vincere, poi chiaramente la qualità degli avversari si è dimostrata superiore con l’intramontabile numero 7 francese che al di là della magia regalata agli amanti del calcio con il bel gol, sia per la costruzione, grazie alla complicità tecnica di Bonaventura, sia per la conclusione, ha dettato i tempi di gioco con la giusta fantasia per la fase offensiva della sua squadra. Di fatto il centrocampo granata è sempre stato scavalcato in velocità soprattutto sulle fasce dove sia Singo che Ansaldi non hanno mai dato certezze in fase di non possesso.

 TURIN, ITALY - JANUARY 29: Andrea Belotti of Torino celebrates scoring during the Serie A match between Torino FC and ACF Fiorentina at Stadio Olimpico di Torino on January 29, 2021 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

"Nonostante tutto c’è da rilevare che, al di là del gol subito, Sirigu non ha dovuto fare una sola parata, per lui ci hanno pensato due volte Lyanco e una volta Bongiorno a respingere i tiri degli avversari davanti alla porta. Alla fine il pareggio è più che giusto visto che al palo di Vlahovic ha risposto la traversa di Zaza, anche se a dir il vero è sembrato più un grande errore dell’11 granata che un tiro sfortunato, anche perché da quella posizione un attaccante indisturbato deve segnare. Poi c’è il tiro di Singo, arrivato in 11 contro 9, toccato sulla traversa dal portiere della Fiorentina ed il colpo di testa di Lukic smanacciato da Dragovski verso la fine del primo tempo. È chiaro che il Torino ha attaccato di più e in maniera decisa solo quando si è trovato con due uomini in più ma in maniera poco convincente e incisiva quanto sterile. Non si è vista la fame di vittoria che avrebbe tolto il Toro da una posizione di classifica sempre più scomoda con vista sempre più verso la Serie B. Era ora di vincere e non si è vinto. Davide Nicola sappiamo bene che lavora sul materiale che ha a disposizione e fa quello che può cercando di affinare il gruppo in una compattezza unica ma non può di certo trasformare le qualità dei giocatori che allena. Vedremo tra pochi giorni Sanabria all’opera, e chissà se arriveranno i due centrocampisti che servono a questa squadra. Questa squadra si deve salvare e si può salvare a patto che vengano fatti gli innesti giusti. Già, ma prima di comperare l’attaccante del Betis Siviglia, non era meglio investire a centrocampo con giocatori di qualità? Spero di sbagliarmi ma l’acquisto di Sanabria per complessivi 10 milioni (7+3 di bonus) sembra tanto in ottica Serie B con il conseguente addio di capitan Belotti a fine campionato. Il futuro di questo Toro ad oggi è molto ma molto nuvoloso.