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Juric ha ragione: c’è più “lusso” nel Torino. Ma bisogna spendere meglio

Andrea Calderoni

Dati alla mano Juric ha ragione: c’è più lusso nel Torino, ma le spese non sono sempre andate a buon fine

“Non sono abituato a questo lusso” è stata indubbiamente una delle frasi più risaltanti della prima conferenza stampa al Torino di Ivan Juric, che usando questi termini si riferiva agli investimenti fatti dal Torino sul calciomercato nella stagione 2020/2021. Il suo biennio all’Hellas Verona, se rapportato alle cifre che da alcuni anni circolano nel mondo del calcio, è stato sicuramente low-cost. L’acquisto più oneroso nelle stagioni 2019/2020 e 2020/2021 è stato il polacco Mariusz Stepinski dal Chievo per una cifra pari a 5,5 milioni di euro. Nel primo anno di gestione Juric hanno superato i due milioni anche Sofyan Amrabat, poi ceduto alla Fiorentina per 10,5 milioni (era stato acquistato dal club di Setti dal Brugge per 3,65 milioni), e Pawel Dawidowicz (3,5 milioni). Le altre spese avevano riguardato Samuel Di Carmine (2,5) e Amir Rrahmani (2,1), poi rivenduto al termine del campionato per una cifra di 7 volte superiore al Napoli. Pari al milione o sotto al milione tutti gli altri acquisti: Ragusa, Lovato, Almici, Marrone, Di Gaudio, Faraoni e il giovane portiere Chiesa. Da aggiungere anche i circa 500mila euro complessivi per i prestiti di Badu e Tutino. Il totale per le sole entrate, senza contare le uscite che nell’estate 2019 ci furono, ammonta a 22,3 milioni di euro. In altre parole l’intera campagna acquisti in entrata dell’Hellas non valse Simone Verdi, approdato proprio sul finire di quella estate a Torino. L’operazione, infatti, comportò un esborso totale di 25 milioni (3 per il prestito oneroso, 20 per l’obbligo di riscatto, 2 per ulteriori bonus).

2020/2021 SCALIGERO - Ma le finestre di calciomercato del 2020/2021 sono state ancora più all'insegna della morigeratezza: la strategia dell'ultima stagione di Juric al Verona è stata contraddistinta da uscite eccellenti e da entrate a basso costo. Il totale della spesa in entrata, spalmato tra l’estate e l’inverno, è stato di 15,75, così distribuiti: Adrien Tamèze (3,5 milioni), Kevin Ruegg (2), Koray Gunter (2), Ivor Pandur (1,9), Nikola Kalinic (1,8), Bruno Amione (1,7), Emmanuel Badu (800mila), Michele Vano (500mila) e per i prestiti di Marco Benassi e Ronaldo Vieira un complessivo di 1,5 milioni. Sebbene le risorse siano state limitate, Juric con il Verona si è piazzato il primo anno al nono posto, mentre il secondo anno al decimo.

SPESE GRANATA - Il Torino complessivamente nell’ultimo biennio, come ha rilevato Juric, ha speso di più dell’Hellas Verona, ma i risultati sono stati ben peggiori, segno che gli investimenti non sempre sono andati a buon fine. Pensiamo all’annata appena conclusa. Sono arrivati: Karol Linetty (7,5 milioni), Antonio Sanabria (7), Mergim Vojvoda (5,2) e Ricardo Rodriguez (1,95) più 1,5 milioni per il prestito di Federico Bonazzoli e un milione netto per il prestito di Amer Gojak. Il totale dice: 24,15 milioni di euro, quasi 10 in più rispetto all’Hellas. Se si considera la spesa di Verdi associabile alla stagione 2019/2020, quando l’ex Napoli è tornato a Torino, si nota come in quell’annata iniziata con Walter Mazzarri in panchina i granata spesero 38 milioni (3 per Koffi Djidji, 9,8 per Ola Aina e 500mila per il prestito di Diego Laxalt). Conti alla mano, dunque, la frase di Juric è veritiera. Ora starà al tecnico, assistito dal direttore sportivo Davide Vagnati, far investire nel migliore dei modi i soldi al presidente Urbano Cairo.