Approfondimento

Le frasi cult del Derby: dagli “indiani contro i cowboys” al “popolo contro i padroni”

Silvio Luciani

 NOVARA, ITALY - APRIL 29: Giampiero Boniperti during the Serie A match between Novara Calcio and Juventus FC at Silvio Piola Stadium on April 29, 2012 in Novara, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

In casa bianconera, invece, Giampiero Boniperti è uno di quelli che ha sempre sofferto il derby contro il Torino: "Anche stavolta mi sistemerò davanti alla televisione e anche stavolta maledirò il destino che mi obbliga a soffrire per il derby. È sempre stato così, in vita mia, anche se ancora oggi sono il giocatore che ha segnato più reti in questa sfida: 14. E allora dovrei essere un ottimista a priori. Ma il derby mi consuma. Amo troppo la Juve e ho così rispetto del Toro che non può essere altrimenti. Anche adesso che la differenza di valori è cresciuta, rispetto a quando guidavo il club, quando i granata cercavano di competere con noi anche per lo scudetto. Ma il derby fa storia a sé". Fu sempre Boniperti a raccontare un famoso aneddoto con lui e Valentino Mazzola protagonisti:  "Si giocava un derby, ero centravanti, segnavo molto. Segnai anche quella volta: o meglio, fui certo di aver segnato, perché battei in rete a colpo sicuro. Alzai le braccia al cielo, le abbassai, me le misi nei capelli. Sulla linea era sorto, materializzandosi dal nulla, Valentino Mazzola, aveva fermato il mio tiro, aveva stoppato il pallone. Tornai verso il centro del campo con la testa china, ero deluso, quasi disperato. Avevo fatto pochi passi, ricordo, avevo appena superato il limite dell'area di rigore granata, quando alzai gli occhi, come avvertito da un boato progressivo che invadeva il campo. Mazzola si era già materializzato là, vicino alla mia porta, e segnava!"

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