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Le pagelle di Sampdoria-Torino 2-0: per i granata tanto fumo e poco arrosto

Gianluca Sartori

 GENOA, ITALY - DECEMBER 04: Iago Falque (Torino) and Dennis Praet (Sampdoria) during the Serie A match between UC Sampdoria and FC Torino at Stadio Luigi Ferraris on December 4, 2016 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)

FALQUE 5.5: ha il piede caldo e si nota subito: al quarto minuto colpisce una traversa col suo sinistro fatato. E' la prima vera occasione del match ed è per il Toro. Poi nella ripresa con un pallone geniale mette Ljajic davanti alla porta, ma la conclusione del serbo è parata da Puggioni. Avrebbe una buona opportunità subito dopo la rete di Barreto ma il sinistro è murato. E' il giocatore che reagisce meglio dopo lo svantaggio: punto di riferimento del lungo assedio, sbaglia però qualche scelta di troppo al momento giusto. E' comunque bravo Regini: il capitano doriano lo "studia" bene e nonn gli permette mai di rientrare sul sinistro (33' st MAXI LOPEZ 6: va a segno di testa, ma il guardalinee gli strozza in gola l'urlo del gol: fuorigioco giusto).

BELOTTI 6: pericoloso due volte intorno al 15', il Gallo prende la mira. E' il solito, incessante lottare e attaccare la profondità ma Silvestre è un osso duro e nel primo tempo riesce a limitarlo. Nella ripresa lotta come un dannato e prova a prendere per mano la squadra: un colpo di testa (in fuorigioco) chiama Puggioni al bell'intervento. E' purtroppo per lui l'unica palla buona che riescono a recapitargli i compagni.

LJAJIC 5.5: dipinge arabeschi pregevoli in avvio, con una punizione pericolosa, sponde, controlli di tacco e tunnel. Ogni volta che il pallone è tra i suoi piedi la Sampdoria triplica e quadruplica la marcatura; e così nel primo tempo, complice anche un po' di testardaggine nell'insistere nel dribbling, non incide concretamente sul risultato. Può farlo subito a inizio ripresa: cambia gioco per Falque, attaca bene lo spazio e calcia, ma Puggioni si fa trovare pronto. Quando il Toro va sotto sembra un po' sparire dal campo: si sposta prima come mezzapunta, poi di nuovo come esterno, senza trovare la giocata decisiva. Era proprio il momento in cui ci si aspettava di più da lui.

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