toro

Mazzarri pre Udinese-Torino: “Partita rischiosa. Parlare meno, contano i fatti”

Gianluca Sartori

Possiamo aspettarci un Torino diverso?

"Io ragiono sui dati raccolti nell'ultima partita. Quando hai tanti giocatori, si rischia di dare troppa discontinuità il che è pericoloso perchè non dà certezze ai giocatori e crea confusione. La forza nostra dell'anno scorso era l'organizzazione insieme alla condizione atletica. Quest'anno non ho mai potuto dare continuità; ho dovuto tenere botta in alcune situazioni, ma in alcune partite non siamo stati bravi, capita quando non tutti sono al meglio. Con chi è rimasto a Torino ho provato a livellare la loro condizione, ma se manca il centravanti è chiaro che le prove tattiche ne risentono. Comunque i ragazzi stanno crescendo di condizione, specie chi arriva dall'infortunio. Aspetto domani per parlare con Laxalt ed altri. Avrò tre cambi a disposizione e saranno giocatori che staranno meglio atleticamente rispetto a prima".

Ci sono a disposizione sei marcatori, immaginando Izzo e Nkoulou intoccabili, per gli altri c'è una graduatoria?

"Un allenatore cerca di fare considerazioni oggettive. Una volta si marcava a uomo. Ai tempi in cui giocavo io si guardavano le punte avversarie, se ce n'era una rapida da affrontare si metteva il difensore più rapido, e così via. I nostri difensori peraltro hanno giocato sempre a quattro. Dipende sempre da cosa un allenatore vuole fare. Una difesa a quattro con i terzini bloccati è più difensiva di una difesa a tre. In fase difensiva ci sono degli adattamenti che stanno a sè. Per esempio col Napoli si difendeva a quattro e si attaccava a tre. Era una misura pensata perchè il Napoli è bravo negli spazi e non volevamo dargliene. Quando la palla però ce l'avevamo noi, uno dei terzini si alzava per fare trovare agli avversari un uomo in più a centrocampo. Sono logiche che un allenatore porta avanti con il lavoro. E quello di cui mi devo preoccupare è che i giocatori capiscano bene quello che intendo, che facciano in partita quello che si prova in settimana. Per il resto la formazione, come sempre, non ve la dico".

In sala stampa si insiste: la gerarchia c'è?

"Si guarda sempre l'ultima partita. Ricordatevi il girone di ritorno dell'anno scorso: quando ne mandavo in campo undici, se facevano una bella gara al 99% venivano confermati. C'è però la variabile della settimana. Se un ragazzo si allena male va in tribuna. Perchè l'allenamento è fondamentale. Chi ha giocato bene col Napoli merita di giocare con l'Udinese, ma dipende da come si allena. Poi certo c'è anche il discorso tattico, perchè a volte ci sono degli accorgimenti da prendere in base all'avversario. Questi sono i criteri. L'allenatore deve far fare le cose, i giocatori devono pedalare e dimostrare di meritare di giocare".

Potresti esserti perso