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Mihajlovic pre Torino-Cagliari: “Io in bilico? Non è la prima né l’ultima volta”

Alla viglia / Le parole del tecnico granata dopo una settimana complicata: "Nessun confronto con i giocatori: io parlavo, loro zitti. E su Belotti non ho ancora deciso"

Gianluca Sartori

"Probabilmente la sua settimana più difficile da quando è a capo del Torino: Sinisa Mihajlovic si presenta così davanti ai microfoni dei giornalisti alla vigilia di Torino-Cagliari, dove, per la prima volta in un anno e mezzo, la sua panchina potrebbe non essere così sicura. Per ricompattare il gruppo dopo i 2 punti raccolti in 5 partite, i granata sono in ritiro da ieri.

"A breve il via alla conferenza. Il tecnico è arrivato in sala stampa.

"Lei ha detto: "Da domani faremo a modo mio". Cosa è cambiato?

""Quest'anno io non volevo più arrabbiarmi perchè dovevamo passare alla fase 2, lavorando sui particolari, con una squadra più matura. Perchè abbiamo preso giocatori di carattere che dovevano e potevano aiutare i compagni. all'inizio è stato così, poi dal Verona si è inceppato qualcosa. E allora dobbiamo ripassare alla fase 1, dove si parla di atteggiamento, del dna del club, dove si mettono in primo piano i principi morali. La rassegnazione non è il dna del Toro, ma lo è la rabbia. Non voglio fare processi pubblici, non voglio cercare colpevoli per darli in pasto a voi e ai tifosi. Mi prendo le mie responsabilità perchè ho sbagliato alcune valutazioni. Ma voglio che sia chiara una cosa. Io vi posso raccontare minuto per minuto le notti insonni che passo quando il Toro non vince. Non è così solo al Toro per me, ma anche in precedenza. Quando il Toro perde io la notte non dormo, mi riguardo le partite più volte. E al mattino, per scaricare la rabbia, vado a correre 15 km non avendo dormito. Io pretendo dai giocatori che abbiano la stessa mia rabbia, e questo sin qui non è successo. Non va bene che perdiamo ed è tutto come se non fosse successo nulla. Domani mi aspetto una reazione. Dal punto di vista tecnico-tattico non siamo mai stati dominati da qualcuno. E' un problema di atteggiamento: di voler vincere a tutti i costi. E' questo quel che ci è mancato. Domani mi aspetto undici giocatori assatanati che vogliono vincere la partita. E' l'unica cosa che mi interessa. Domani è importante giocare bene, perchè è così che si vincono le partite. Ma noi non abbiamo peccato dal punto di vista tattico, ma da quello mentale. Tutti dobbiamo dare molto di più, soprattutto da questo punto di vista".

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