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L’Udinese ama ripartire: al Torino il compito di “comandare” le operazioni

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I temi tattici della sfida tra i bianconeri di Gabriele Cioffi e i granata di Ivan Juric

Andrea Calderoni

Quella contro il Torino sarà per Gabriele Cioffi l’ottava partita da capo allenatore dell’Udinese. La sua squadra è cambiata molto rispetto a quella di Luca Gotti? La risposta è negativa. Il nuovo corso si caratterizza per i molti punti in comune con quello di Gotti. Tra l’altro, Cioffi è stato fin dal settembre 2020 il vice dell’ormai ex allenatore bianconero, dal quale ha appreso diversi segreti tattici. L’avvio di 2022 dell’Udinese è difficilmente giudicabile a causa dei tanti casi da Covid-19. In linea generale si può dire che sta facendo più fatica a segnare rispetto al finale del 2021. Poco è cambiato dal punto di vista del modulo: Cioffi, come Gotti, gioca con il 3-5-2. Si tratta di un 3-5-2 abbastanza scolastico con una prima punta (Beto) supportata da una seconda punta (ad esempio Deulofeu che però non ci sarà domenica per squalifica).

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RIPARTENZE - Una delle peculiarità migliori dell’Udinese (e la trasferta di campionato di Roma contro la Lazio docet) è la ripartenza. Beto ha dimostrato, in tal senso, di avere la forza fisica e l’accelerazione per ribaltare rapidamente il fronte. Non avere Gleison Bremer per il Torino sarà un’assenza oltremodo pesante, considerando le caratteristiche dell’attaccante brasiliano. I bianconeri tengono poco il pallone fra i piedi e cercano di concretizzare il prima possibile. Giocano un calcio pratico e, se possibile, efficace. Nessuno, a parte il fanalino di coda Salernitana, gestisce meno la sfera nell’arco dei novanta minuti rispetto all’Udinese (20’23”, di cui appena 8’28” nella metà campo avversaria). Il Torino, ad esempio, mantiene il possesso in media 4 minuti in più a gara rispetto ai friulani e questi 4 minuti di differenza riguardano tutti il possesso nella metà campo avversaria (totale granata 24’45”, di cui 12’21” al di là della metà campo).

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OPPORTUNITÀ - Spetterà, in altre parole, al Torino condurre le danze. In questo inizio 2022 i granata hanno dimostrato di saper aggredire alto e di saper “comandare” le operazioni. Hanno messo in mostra una matura gestione della partita sia contro la Fiorentina sia contro la Sampdoria senza dimenticare i 90 minuti casalinghi contro il Sassuolo. In fase di non possesso l’Udinese avrà a disposizione ben cinque difendenti, il che potrebbe complicare le soluzioni dagli esterni della squadra di Ivan Juric. I margini per impensierire l’Udinese però ci sono tutti, a partire dai trequartisti. In effetti, chi agirà tra le linee avrà un duplice compito: portare via uomini e quindi liberare spazi per gli inserimenti altrui, ed eludere le marcature in zone strategiche del campo.

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