Le Voci

Mandragora: “Servono 25 leader. Belotti? Lo aspettiamo per abbracciarlo”

Andrea Calderoni

 TURIN, ITALY - MAY 12: Rolando Mandragora of Torino FC stretches for the ball during the Serie A match between Torino FC and AC Milan at Stadio Olimpico di Torino on May 12, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Poi, nel corso della giornata Mandragora ha anche parlato ai microfoni di Torino Channel, rispondendo alle seguenti domande.

Come procedono i lavori?

“Stiamo lavorando molto e bene, con entusiasmo. Si tratta della cosa più importante. E stiamo vivendo il ritiro in maniera determinata e serena, vogliamo partire bene e fare una grande stagione. Lavoriamo sui dettagli e sull’intensità, questo può portarci a raggiungere gli obiettivi che ci prefisseremo. Vogliamo lavorare insieme e con un po’ di sana concorrenza che fa bene al gruppo per crescere”.

Quali sono le prime impressioni su Juric?

“Mi piace la sua metodologia. C’è grande intensità sotto tutti i punti di vista, anche sugli scatti sui cinque metri. Si vede la cura nel dettaglio, partendo dal nutrizionista e finendo ai video che studiamo in palestra o al lavoro che svolgiamo in campo".

 TURIN, ITALY - APRIL 18: Rolando Mandragora of Torino FC wins a header from Gonzalo Villar of A.S Roma during the Serie A match between Torino FC and AS Roma at Stadio Olimpico di Torino on April 18, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Quanto senti la responsabilità nel gruppo?

“Sappiamo che per raggiungere gli obiettivi non servono solo tre o quattro o cinque leader, ma 25 o quanti saremo in rosa. C’è bisogno di gente che abbia voglia di migliorarsi, vogliamo dimostrare e non parlare. Dobbiamo lavorare con intensità per fare in modo di diventare 25 leader”.

Questi colori ti hanno dato una grinta in più?

“O ce l’hai, o non ce l’hai. Questa è una piazza bella ed esigente, che ti dà tanto. E in tutti noi deve esserci la voglia di non mollare mai e raggiungere gli obiettivi anche in maniera sporca. Mi piace questa caratteristica. Come squadra vogliamo fare più punti possibili per essere tranquilli e poi penseremo ad altro, un passo alla volta. Vogliamo raggiungere risultati soddisfacenti per noi, che cerchiamo di fare il bene del Toro, e per la tifoseria, che ci vuole bene e che a volte critica ma sono critiche costruttive".

Quali sono i momenti più belli in ritiro?

“Sul campo lavoriamo, in albergo ci rilassiamo: ci divertiamo alla play-station e facendo scherzi. Anche la grigliata dell’altro giorno è stato un momento molto bello. Speriamo di vivere tanti momenti così durante l’anno perché vorrebbe dire che le cose stanno andando bene. Siamo positivi, non vediamo l’ora di iniziare”.

Qual è il rapporto con i tifosi?

“Ci accolgono in maniera positiva, fortunatamente: già alle 8.30-9 sono al campo a chiederci foto e autografi, è un piacere passare del tempo con loro. E ci danno sempre tanta carica nei momenti più duri di lavoro”.