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Torino, Zapata: i primi due mesi sono una delusione

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Un solo gol con la maglia granata, quello della rimonta sulla Roma: troppo poco dopo otto apparizioni, di cui sette in campionato
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

I primi due mesi di Duvan Zapata al Torino? Si possono definire deludenti e non sono soltanto i numeri a dirlo. Il margine per ribaltare la situazione è comunque ampio ma spetterà al colombiano sovvertire una falsa partenza con la casacca granata. Partiamo dai numeri, che come sempre aiutano quando si analizzano le prestazioni sportive. Con il Torino 8 apparizioni (7 in campionato) e un solo gol all'attivo, quello del definitivo pareggio per 1 a 1 contro la Roma il 24 settembre scorso. In Serie A è stato titolare 6 volte, ha saltato l'Inter per un risentimento muscolare ed è subentrato negli ultimi 26 minuti a Lecce; in Coppa Italia è invece partito dal 1' contro il Frosinone in coppia con Sanabria. Il piatto per il sudamericano piange, così come è povero il vassoio dei gol segnati dal Torino di Ivan Juric. Tre reti in campionato sono state messe a segno dai difensori (due da Buongiorno e una da Schuurs), mentre le restanti quattro hanno portato la firma di Zapata e Radonjic (serbo miglior marcatore con tre timbri). Anche in Coppa Italia giovedì sera è toccato a un centrale difensivo come Zima. Insomma, i gol degli attaccanti stanno mancando e si sentono i tanti zero accumulati da Zapata nelle ultime settimane.

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Zapata, una condizione fisica mai ottimale: le prestazioni ne risentono

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Dopo un impatto positivo (ottima la sua prestazione a Salerno, perfetto il suo contributo con la Roma), l'ex Atalanta si è spento ed è diventato meno decisivo non soltanto sotto porta ma anche dal punto di vista della manovra. Fisicamente non è mai apparso al 100% e lo stop pre-Inter non ha sicuramente aiutato. Sicuramente, chi al suo arrivo l'aveva "marchiato" come giocatore che stava vivendo una fase calante della sua carriera sta trovando parecchi argomenti a supporto della tesi in questi primi due mesi in granata. Gli infortuni delle ultime due stagioni hanno segnato il giocatore e in qualche modo si riflettono ancora oggi. Come detto, Zapata ha tempo e modo per cambiare passo perché i mezzi tecnici e fisici li possiede tutti.

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Come è cambiato tatticamente il Torino con l'arrivo di Zapata?

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C'è un'altra considerazione che va fatta quando si parla del colombiano ed è una considerazione più di carattere generale. Il suo acquisto ha implicato la rinuncia in sede estiva a un trequartista. La società ha puntato su Zapata e ha costruito una rosa ben più forte rispetto al passato in termini di attaccanti ma ben più debole in trequarti senza un'alternativa alla Miranchuk. Il Torino con l'arrivo di Zapata ha quindi inevitabilmente cambiato pelle e anche Juric si è accorto che proseguire sulla strada battuta nelle prime sue due stagioni sotto la Mole sarebbe risultato improduttivo, essendo sguarnito sulla trequarti ed avendo in rosa tre prime punte. Il tecnico croato ha quindi optato per le due punte, soluzione più volte rifiutata in passato. Proprio per questa ragione sarà ancor più importante ritrovare il vero Zapata perché il progetto tecnico granata, oggi più che mai, ruota soprattutto intorno a lui.

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