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Toro, la solita storia: l’autonomia di 55 minuti non può bastare contro la Roma

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Controcorrente di Gino Strippoli – Tripletta di Dybala e granata sconfitti dopo un bel primo tempo, ma il secondo lascia a desiderare
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Sembra quasi di riscrivere la solita storia di pochi giorni fa del Torino contro la Lazio. Infatti contro la Roma la squadra granata non va oltre ad un pareggio per 45 minuti per poi uscire sconfitta dopo un secondo tempo nuovamente senza grande ritmo e qualità. A nulla poi serve il gol quasi casuale, per giunta su autorete, sul tiro cross di Ricci che ferma il punteggio per 3 a 2.

Inutile poi sottolineare come la Roma ha un giocatore che fa la differenza  su tutte le zone del campo come Dybala, oltre che segnare una tripletta da incorniciare, mentre il Toro non ha un giocatore a tutto campo. E meno male che oggi come oggi il binomio Bellanova-Zapata continua a far galleggiare il Toro con le loro invenzioni e qualità. Ormai questa coppia è la vera sorpresa del campionato dei ragazzi di Juric. Il gol del pareggio non è solo bello ma stupendo per costruzione e finalizzazione:  Bellanova dopo finta e contro finta disorientando l’avversario mette un cross che più bello non si può e l’inzuccata di Zapata è maestosa, nonostante la difficoltà nell’indietreggiare con la testa per colpire il pallone.

E siamo a 9 centri in campionato per il centravanti granata (questo per chi lo vedeva bollito) e 5 assist per il terzino destro granata di belle speranze che si stanno confermando partita dopo partita.

Ma siamo alle solite con un Toro che nel primo tempo ha messo sicuramente in difficoltà la Roma grazie ad un pressing molto alto, facendo sbagliare più di una volta  gli avversari in fase di costruzione, conquistando molti palloni e una superiorità numerica in avanti che doveva sicuramente essere sfruttata meglio, vista la confusione che regnava nella retroguardia giallorossa. Invece, a parte il bel gol di Zapata che ha pareggiato il conto provvisorio al rigore segnato da Dybala, i granata hanno infranto i loro vantaggi sempre al limite dell’area, senza mai riuscire ad affondare.

Tra le due squadre il Toro sicuramente per quello che aveva fatto vedere nei primo 45 minuti è stata la squadra che ha giocato meglio senza ombra di dubbio. Poi come consueto arriva il secondo tempo e di colpo tutto frana grazie a quel fuoriclasse che si chiama Dybala ma… c’è un ma eccome! Il primo gol molto bello è in realtà un tiro da fermo dell’attaccante giallorosso da fuori area e Milinkovic-Savic sembra come al solito in ritardo, nel terzo gol ben costruito, per carità, ma Vanja è apparso ancora una volta troppo poco reattivo su un diagonale che non sfiora nemmeno. In ultimo  questo Toro ha nelle sue corde dai 50 ai 60 minuti di autonomia poi sembra pervaso da mancanza di energie e di idee.

Tempo fa avevo scritto che se il Toro avesse incontrato squadre che tiravano nello specchio della porta i gol subiti sarebbero fioccati ed in effetti le ultime partite lo stanno a dimostrare. Se fino a un mese fa i granata subivano pochi gol era sicuramente per una difesa testata sulla bravura di Buongiorno nel comandare la difesa. Senza il centrale titolare la retroguardia ha perso sicurezza, i tiri arrivano e Milinkovic-Savic prende tutti i tiri già nella rete senza mai compiere una parata salva risultato.

Inutile cercare scuse e attenuanti anche rispetto al bel primo tempo se poi tutto viene vanificato per quella mancanza di qualità nei 90 e passa minuti.

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