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Toro sconfitto a Bergamo, allora ciao e alla prossima stagione

L'editoriale di Gino Strippoli / Granata dominati per 80 minuti perdono l'ultimo treno europeo

Gino Strippoli

Nulla da dire, l'Atalanta si è dimostrata nettamente più forte del Toro ed è giusto che combatta per un posto in Europa. Il Toro ieri a Bergamo aveva la possibilità con una vittoria, dopo le sconfitte di Fiorentina, Milan e Sampdoria, di rimettere in gioco il suo campionato ed invece ha dimostrato che quest'organico non era preparato per il viaggio oltre frontiera. D'altronde le assenze non possono giustificare la sconfitta e soprattutto la prestazione scialba dell'intera squadra tenuta a galla per gran parte della partita dal solito Sirigu, autore di almeno 5 parate decisive. Se al Toro mancavano Falque, Obi, Barreca, Baselli, De Silvestri, l'Atalanta poteva rispondere con le assenze di Masiello, Spinazzola, Petagna, Palomino e Ilicic: ovvero tutti i titolari. Quindi la differenza l'hanno proprio fatta le seconde linee con la squadra bergamasca ricca di talenti del proprio vivaio già maturi per la Serie A, mentre il Toro ha si messo in campo due giovani come Edera e Bonifazi, ma il primo ha fatto capire che deve ancora crescere e non bastano solo alcuni spunti come ad esempio l'assist per il gol di Ljajic per essere un potenziale titolare, mentre Bonifazi in un ruolo non suo è sempre stato sofferente nei confronti di un diavoletto come il Papu Gomez, oltre a non assicurare la spinta sulla fascia destra.

Un errore quest' ultimo da imputare a Mazzarri visto che in quel ruolo Berenguer poteva assicurare maggior aiuto al centrocampo. È qui nascono le note dolenti sull'organico granata. Il confronto in mezzo al campo è stato impari da inferiorità qualitativa. Rincon ancora una volta ha dimostrato che i suoi 9 milioni di euro per il suo acquisto sono di una esagerazione pazzesca. Nulla da dire sulla sua voglia e sulla sua grinta ma che non portano costrutto e anche quando deve difendere appare lento sull'andare a contrastare gli avversari perdendo sempre i duelli. Di certo da Acquah non si poteva ricercare molta qualità ma forse un po' di agonismo e movimento in campo sì. Tant'è che Ljajic in mezzo al campo è sembrato predicare nel deserto. Belotti in attacco è sembrato troppo isolato ma anche lui poco propositivo. Quindi sconfitta giusta contro una squadra nettamente più forte del Toro.

D'altronde se alla fine del primo tempo si registravano 4 parate salva rete di Sirigu più un uscita alta a togliere una palla pericolosa più due tiri che han lambito il palo del numero uno granata contro un solo colpo di testa di Belotti alto sulla traversa si può capire quanto sia stata la differenza tra le due squadre. Tolti i primi dieci minuti della partita di marca granata il Toro si è poi eclissato. La difesa poi è andata in bambola due volte dalla stessa posizione presa sempre in velocità. Nel secondo tempo si pensava di rivede un Toro in grado di combattere ed invece a parte qualche minuto iniziale ed il gol di Ljajic i granata si sono trovati sotto assedio subendo per tutti i secondi 45 minuti la pressione dell' Atalanta che cercava il terzo gol. Praticamente la stagione granata finisce qui a livello di obiettivi. Rimangono le poche partite che serviranno a Mazzarri per capire chi può essere utile alla causa granata per il prossimo anno e chi dovrà fare le valigie.