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IL TEMA

Toro, tra infortuni e un mercato rivedibile: la panchina corta sta costando cara

Simone Napoli
Tra infortuni e un mercato da cui si sarebbe dovuto aspettare di più, mancano le alternative a disposizione del tecnico Ivan Juric

Il rendimento della panchina del Torino è ormai un problema di lungo corso visto che spesso i subentrati non sono riusciti a incidere sulla partita. Tuttavia, sabato scorso al Castellani, è apparso evidente agli occhi di tutti la coperta cortissima della panchina granata, specie da centrocampo in su: il tecnico Ivan Juric infatti aveva a disposizione il solo Okereke, i giovanissimi Savva e Kabic, oltre a Lazaro che agisce sul binario di sinistra, e poi solo difensori.

Infermeria sempre piena

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La mancanza di alternative offensive e a centrocampo è dettato soprattutto dai numerosi infortuni che continuano a falcidiare i giocatori granata: in questo momento sono indisponibili Schuurs, Djidji, Gineitis, Pellegri (fresco di nuovo infortunio) e Ilic con quest'ultimo che tuttavia potrebbe tornare a disposizione di Juric in vista del derby. È impressionante però il dato degli infortunati in casa Toro: tutti tranne gli stakanovisti Milinkovic Savic, Bellanova e Lazaro hanno saltato almeno almeno una partita in questa stagione. Partendo da Rodriguez, Zapata, Vlasic e Sanabria che hanno saltato solo una gara, passando per Ricci che ne ha saltate due e arrivando fino a Schuurs che si rivedrà nella stagione 2024-2025, Juric ha avuto tutta la formazione più competitiva a disposizione solo in una manciata di partite a inizio stagione. Un problema non da poco per una squadra che fa dell'intensità a tutto campo la sua caratteristica più importante e che dunque spende molte energie nella prima ora di gioco.

Mancano alternative per cambiare marcia

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Torniamo alla gara contro l'Empoli: al 65' Nicola ha fatto entrare Cacace e Maleh mentre al 70' ha buttato nella mischia Cancellieri e Niang, ossia i 4 giocatori che hanno costruito i gol del 2-1 e del 3-2 con assist dei primi entrati al 65' per i secondi entrati al 70'. Tra le fila granata invece sono entrati due difensori, Masina e Lovato, un esterno, Lazaro, e l'unica vera alternativa offensiva presente in panchina, Okereke. Insomma, Nicola ha saputo sfruttare il massimo possibile dai suoi subentrati ribaltando le sorti della gara con le sue mosse tattiche, mentre i subentrati di Juric non hanno inciso. Tuttavia, in questo caso, mancavano a disposizione del tecnico diverse alternative valide, soprattutto in cui centrocampo apparso molto appannato: Ilic nonostante una stagione in chiaroscuro, è un giocatore dalle indubbie qualità tecniche e di impostazione essenziale per il Torino, lo stesso vale per Gineitis, cresciuto tantissimo in questo 2024 e mancato nel momento in cui si stava ritagliando un posto da protagonista.

Si poteva fare di più anche nel mercato di riparazione

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Detto dei continui infortuni che tolgono pedine dallo scacchiere di Juric, una riflessione può essere fatta anche sul mercato di riparazione operato dalla dirigenza: per i partenti Radonijc, Karamoh e Seck hanno fatto il percorso inverso solo Okereke e Kabic (che fin qui ha giocato solo uno spezzone di partita con la Primavera). Il cambio di modulo a due punte ha giocato un ruolo fondamentale in questa scelta con Zapata e Sanabria titolari e Pellegri e Okereke in alternativa. Lo scarso rendimento di Pellegri e il momento di forma non ottimale di Sanabria però, hanno portato Juric ad avere una coperta sempre più corta nel pacchetto offensivo. Risultato? Il Toro non ha mai ribaltato uno svantaggio e la differenza di pericolosità tra i primi e i secondi tempi del Toro. L'ultima vittoria in rimonta del Torino risale al 2022 proprio contro l'Empoli con la tripletta di Belotti, mentre in questa stagione i ragazzi di Juric non sono riusciti ad andare oltre il pari contro Roma, Udinese, Sassuolo e Napoli.


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