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Toro, una settimana al raduno: mancano degli uomini importanti, ma la base c’è

Toro, una settimana al raduno: mancano degli uomini importanti, ma la base c’è - immagine 1
A pochi giorni dal ritiro la squadra si ritroverà senza alcune pedine importanti, ma con uno zoccolo duro su cui costruire

Il Torino di Ivan Juric non deve ripartire da zero e questa è già una buona notizia per il tecnico croato. L'anno scorso all'appello in ritiro mancavano un centrocampista titolare (erano andati via Mandragora e Pobega) che arrivò solo a gennaio (Ilic), quasi tutta la trequarti e Bremer era in partenza. L'esterno di qualità, Lazaro, arrivò solo a fine luglio, ma l'austriaco è stato frenato dagli infortuni per lunghi mesi nel corso della stagione. Il mister fece un ritiro con dei giocatori che erano un misto di giovani di belle speranze, con qualche presenza tra i professionisti, e pochi titolari. Si respirava un'aria di contestazione con il morale della truppa e dei tifosi ai minimi storici. In un anno la situazione si è capovolta e Juric potrà preparare il campionato con una rosa, la cui ossatura è già stata rodata e ben collaudata.

Toro, Juric conosce bene la sua difesa di qualità. Vanja può migliorare

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Il Torino 2023-24 avrà la stessa linea difensiva e la medesima mediana della squadra che ha sfiorato la Conference l'anno passato. Schuurs si è dimostrato un valido sostituto di Bremer. Buongiorno è cresciuto esponenzialmente, divenendo un leader serio ed ascoltato, che parla con i fatti e che sa prendersi le responsabilità. Rodriguez si è confermato la pietra angolare su cui costruire il reparto arretrato. Djidji ha lasciato da parte le amnesie delle scorse stagioni ed è migliorato nell'uno contro uno. Inoltre, il tecnico croato avrà a disposizione Zima, punto fermo nella sua nazionale, purtroppo frenato dagli infortuni. Chi può e deve migliorare è Vanja. Il gigante serbo non si è più macchiato di errori macroscopici frequenti, proprio quelli che gli avevano fatto perdere il posto in favore di Berisha, e ha saputo disimpegnarsi discretamente. Non sono spariti, però, del tutto le disattenzioni (prova ne sono i gol subiti da Brozovic contro l'Inter e da Zappacosta contro l'Atalanta) e, anche per questo, Di Sarno, storico preparatore dei portieri granata, è stato sostituito con Cataldi, fedelissimo di Juric, che lavorerà con il serbo sin da subito per evitare che riaccadano episodi simili.

Toro, ecco i tasselli mancanti: la trequarti e un esterno mancino

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Posto che l'arrivo di Bellanova andrà a sopperire alla probabilissima partenza di Singo, manca ancora l'esterno sinistro titolare. Vojvoda è vicino all'addio: non ha performato al meglio e il suo contratto scade nel 2024. Aina e Lazaro hanno detto addio alla causa granata. Doig è l'indiziato numero uno. Il Toro è in trattativa con il Verona: ha superato la concorrenza del Bologna e sta cercando l'accordo con gli scaligeri. Haveri verrà valutato, ma sicuramente non può essere un titolare sicuro del posto. Non è l'unico reparto scoperto quello degli esterni, infatti la trequarti è sguarnita: sono rimasti solo Radonjic e Karamoh, che si sono dimostrati due riserve di qualità. Il Torino sta cercando di riportare in granata Vlasic e Praet, sullo sfondo rimane comunque Miranchuk. Sono tutti calciatori che Juric conosce bene e che all'ombra della Mole hanno ritrovato gol e autostima. Il loro ritorno al Fila sarebbe, perciò, gradito sia dal tecnico che dagli stessi giocatori, ma c'è bisogno che le pretese dei club di appartenenza calino per trovare l'accordo. Per puntellare la rosa servirebbe forse anche un ulteriore centrocampista, come sostituto di Ricci e Ilic. Linetty ha fatto bene e il ruolo di riserva di lusso gli si addice. Gineitis nelle prime presenze in A si è distinto per la concretezza e la personalità, ma rimane poco più che un esordiente. Infine, Adopo si è accasato a Bergamo. Verranno valutati in ritiro Konè, reduce da una buona stagione da protagonista culminata con la promozione del suo Frosinone in Serie A, e poi Ilkhan, che si è fatto le ossa nella Genova blucerchiata dove, però, è stato preso poco in considerazione. Tutto sommato si può dire che la situazione sia decisamente più rosea rispetto all'estate del 2022, ma c'è bisogno ancora di qualche sforzo per regalare a Juric una rosa completa con cui poter competere a buon livello e sognare un piazzamento europeo.