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ToroPreview, verso Torino-Lazio: “Granata obbligati a vincere per l’Europa?”

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Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro
Redazione Toro News

Quattro domande, tre pareri in merito. Le nostre opinioni, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Luca Bonello, Piero Coletta e Federico De Milano.

Al Grande Torino va in scena uno scontro diretto per l'Europa: che partita dobbiamo aspettarci?

Bonello - Una partita bloccata, che viaggerà sui binari della prudenza e della tattica. Per sbloccarla servirà un episodio o una giocata del singolo. Fondamentale sarà sfruttare al meglio i calci piazzati.

Coletta - Non mi stupirei di vedere una gara bloccata nei primi minuti di gioco. Per entrambe si tratta di una sfida molto importante per le ambizioni europee. Potrebbe essere un episodio a sbloccare la sfida dell'Olimpico Grande Torino. 

De Milano - Sarà una sfida dal peso specifico elevato soprattutto per il Toro che ha una ghiotta occasione per superare sia la Lazio che la Fiorentina. I granata hanno sempre dimostrato di saper giocare con la giusta attenzione quest'anno, mi auguro però che riescano a sbloccare la partita senza eccessiva fatica, questo fino ad ora è stato il problema maggiore della squadra in questa stagione.

 

Lovato è parso in crescita contro il Lecce: lo confermereste al centro della difesa?

Bonello - Sì, contro il Lecce ha mostrato grande sicurezza e consapevolezza dei propri mezzi. Inoltre, avendo già avuto Juric come tecnico, è perfettamente a conoscenza dei meccanismi della sua difesa a 3 e nell'ultima uscita si è visto. È sicuramente preferibile a Sazonov, soprattutto per una questione di esperienza e conoscenza del calcio italiano.

Coletta - Assolutamente sì. Lovato nella sfida contro il Lecce ha disputato una partita arcigna prima su Piccoli e dopo su Krstovic. Dal punto di vista tecnico è stato molto pulito contro i salentini, con una percentuale di riuscita pari all'83%. Juric lo conosce bene, lo ha lanciato nel grande calcio e sa che può fidarsi di lui. 

De Milano - Date le assenze di Schuurs e Buongiorno la opzioni per chi mettere al centro della difesa si limitano a Sazonov e Lovato. Tra i due schiererei quest'ultimo che, contro il Lecce, ha dimostrato di poter dire la sua e ha fornito segnali di crescita. In più in questa parte finale del campionato dovrà far vedere al Torino e ai suoi tifosi di meritare il riscatto.

 

In mezzo al campo c'è abbondanza. Su chi puntereste?

Bonello - Contro una squadra che sa palleggiare bene come la Lazio, bisogna avere innanzitutto un giocatore che faccia da filtro davanti alla difesa ed in questo Linetty è perfetto, quindi lo schiererei dall'inizio. Ai suoi fianchi, poi, darei fiducia sicuramente ad Ilic, che con il suo mancino può sempre creare qualcosa, e a Ricci, che da interno destro pare rendere meglio che da mediano davanti alla difesa. Lascerei in panchina, almeno dall'inizio, Vlasic, le cui ultime prestazioni sono state poco convincenti.

Coletta - La qualità viene prima di tutto. Spazio dunque a Ricci e Ilic, qualità e quantità per questa importante sfida contro la Lazio. Soprattutto il primo è parso in buona forma dopo le ultime uscite. Non avrà brillato, ma la sua presenza a metà campo si sente. Il serbo potrebbe essere il grimaldello per aprire la difesa biancoceleste con i suoi movimenti senza palla. 

De Milano - Juric ha parlato bene di Ricci in ottica trequartista (o forse più un centrocampista avanzato) ricoprendo il ruolo fin qui occupato da Vlasic. Di base io non sono per lo stravolgimento della formazione, specie in queste partite molto importanti. Tuttavia un turno di riposo a Vlasic potrebbe anche essere sensato, specie considerando il fatto che si gioca di nuovo lunedì sul campo della Roma. Forse una mediana composta da Linetty, Ilic e poi Ricci più avanzato potrebbe essere una scelta corretta. Il calendario ora impone quattro scontri diretti di fila (dopo le due romane anche Fiorentina e Napoli) perciò ci sarà comunque bisogno di tutti.

 

Battere la Lazio significa settimo posto. Il Toro è obbligato a vincere per restare in corsa?

Bonello - È chiaro che se si vuole dare un segnale importante la Lazio va battuta. Purtroppo, i punti persi con Salernitana e Sassuolo pesano: se si fosse riusciti a conquistare il bottino pieno in quelle gare, si sarebbe potuto affrontare questa gara con meno pressione. Tutto sommato, comunque, osservando la classifica, credo che l'importante sia non perdere, perché un pareggio permetterebbe lo stesso al Toro di rimanere in corsa.

Coletta - Se il Torino avesse vinto anche contro Salernitana e Sassuolo avrebbe potuto anche accontentarsi di un pareggio. Però quei due doppi passi falsi richiedono un veloce recupero. La Lazio non sta attraversando un periodo semplice, la possibilità di fare bottino pieno c'è ed è concreta. Quindi sì, per continuare ad ambire all'Europa il Torino è chiamato a vincere. 

De Milano - Facendo un mero calcolo matematico secondo quella che è la classifica di oggi, no. Un pareggio potrebbe anche bastare al Toro dato che le concorrenti come Lazio, Fiorentina e Napoli non stanno per nulla correndo in questo periodo e perdono spesso dei punti anche loro. Il calcio però oltre alle statistiche e ai freddi numeri è fatto anche di emozioni e autostima per questo credo che riuscire a vincere uno scontro diretto come quello di stasera davanti al proprio pubblico e prendendosi quindi il settimo posto, possa far tutta la differenza del mondo e dare delle convinzioni allo spogliatoio che potrebbero fornire quella spinta in più per affrontare poi le prossime partite sempre contro la concorrenza. Quindi secondo me il Toro non è obbligato a vincere per rimanere in corsa per l'Europa ma deve farlo per darsi la giusta spinta per raggiungere questo straordinario traguardo.

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