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Toro ed Europa: dopo Bologna il girone perfetto può non bastare

Day after / La sconfitta al Dall'Ara segna un solco profondo nella stagione granata. Ora rincorrere a testa bassa è l'unica speranza

Nikhil Jha

"È scesa come una fitta coltre di nebbia la sconfitta che ha costretto i granata a spegnere ulteriormente le proprie ambizioni europee in quel di Bologna, dove i granata privi di Belotti sono stati sconfitti dai padroni di casa con un gol per tempo dell'ex Dzemaili, abile prima a colpire ancora una difesa in affanno sui palloni alti (la sponda aerea di Krejci è decisiva) poi a trovare il varco in quella squadra ormai senza misure che è il Toro alla disperata ricerca del pareggio negli ultimi minuti.

"Una coltre di nebbia che al momento impedisce di scorgere lontano, al di là della prossima partita, da disputarsi contro l'Atalanta tra le mura amiche: una metafora che ben spiega come la sconfitta contro i rossoblù costringa i granata a guardare a terra ed iniziare a pedalare, senza proclami di sorta che - probabilmente - sull'onda dell'entusiasmo si sono anche talvolta sprecati. Se nell'ambiente granata vuole rimanere accesa una fiammella di speranza dal nome Europa, potrà essere raggiunta solo attraverso un girone perfetto, un girone che, va detto, ora come ora i granata non sembrano in grado di poter garantire, tra difetti di personalità (vedi le rimonte subite) e mancanza di equilibrio (vedi la dipendenza da Belotti certificata dall'incontro di ieri): ma si sa che gli stati di forma nel calcio possono cambiare da una settimana all'altra.

"Ciò che più preoccupa, però, è che questo girone perfetto potrebbe anche non bastare: battere tutte le dirette rivali (come l'Atalanta, appunto) rischia di non essere sufficiente per una squadra che deve recuperare 8 punti al sesto posto - occupato proprio dagli azzurri, mentre in mezzo ci sono anche Milan e Fiorentina (QUI per la classifica di Serie A): davanti non smettono di correre, e visto che qualche punto perso per strada sarà fisiologico, la sensazione è che il Torino abbia perso treni preziosi già tempo fa, partendo dalle sfide di settembre con Empoli e Pescara, sino ad arrivare a sconfitte come quella di ieri. La strada è impervia, e una coraggiosa risalita potrebbe non bastare a raggiungere la vetta. Per andare oltre la nebbia fitta, il Toro non ha comunque alternative che lavorare a testa bassa.