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Bari e Brescia, piani di B

di Valentino Della Casa - Come per la lotta per la promozione in Serie A (decisa già per i primi due posti, ma grande bagarre per chi dovrà disputare i play off) anche per la retrocessione nella serie cadetta...

Redazione Toro News

di Valentino Della Casa - Come per la lotta per la promozione in Serie A (decisa già per i primi due posti, ma grande bagarre per chi dovrà disputare i play off) anche per la retrocessione nella serie cadetta sembra che i giochi restino solo aperti per non arrivare al terz’ultimo posto. Difficile, infatti, pensare ad un Bari o un Brescia in grado di compiere il miracolo ed evitare quella che, da diverse settimane, sembra già una sentenza: la discesa in B. Ecco, dunque, come entrambe le società stiano già cercando di abbozzare dei “piani di risalita”, che potrebbero interessare molto da vicino anche il Toro, nella malaugurata e sciagurata ipotesi di un terzo anno nella serie cadetta.Partendo dal Bari, già qualche settimana fa (per maggiori informazioni, cliccare qui) vi dicevamo che il paracadute economico che la Lega di Serie A concede alle retrocesse per un anno, potrebbe spingere la società di Matarrese ad acquistare un centravanti del calibro di Simone Tiribocchi, il quale tuttavia nutre qualche dubbio visti anche i suoi trascorsi leccesi. Occorre, però, aggiornare la situazione dei pugliesi. Ciò che, infatti, attualmente affligge i biancorossi è la grave mancanza di liquidità nelle casse societarie: ritardi (o addirittura mancanze) di pagamenti a procuratori e società, oltre che a grossi debiti, stanno diventando un problema serissimo. Tanto serio da poter quasi rendere vano, in ottica mercatara, quel “paracadute” di cui sopra. Anche se, uno smantellamento, attualmente non sembra previsto.Esattamente il contrario di quello che succede al Brescia, dove i problemi non sono tanto economici, quanto ambientali. Lo spogliatoio è completamente spaccato (gli stipendi molto alti, contro quelli molto bassi, di alcuni giocatori hanno in qualche maniera suscitato le invidie dei compagni), Corioni dopo oltre quarant’anni di esperienza calcistica ha messo in vendita la società e il ds Nani, che difficilmente resterà anche per la prossima stagione, sta già cercando di piazzare i pezzi pregiati del club. Il che vuol dire radicale rinnovamento della squadra, per ricreare, partendo da pochi punti fermi, una squadra giovane, di belle speranze, ma non certo uno schiacciasassi alla stregua di Siena e Atalanta, in questa stagione.Aspettarci un campionato di B ancora più livellato di quello in attuale fase di conclusione, dunque, sembra essere tutt’altro che fantacalcio. Motivo in più per il Toro, affinché possa tornare finalmente a far assistere ai propri tifosi partite nel calcio che conta. Nel calcio stimolante. Nel calcio divertente.