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Torino, Cairo tra pretattica e strategie reali: dalle conferme alla panchina lunga

Approfondimento / Il patron granata svela i programmi del mercato granata: realtà o pretattica?

Nicolò Muggianu

"Conferme celebri e innesti mirati che impreziosiscano la rosa quantitativamente ancor prima che qualitativamente. Questa la strada tracciata dal presidente Urbano Cairo, che nella giornata di ieri, a margine dell'evento che ha visto la firma sul contratto d'affitto del Filadelfia, ha fatto il punto sul mercato del suo Toro. "Stiamo cercando di aggiungere tre pedine al nostro organico - ha esordito il patron granata - Siamo alla ricerca di un attaccante, non un titolare, ma un’alternativa a Belotti quando sarà. Così come cerchiamo alternative a centrocampo e in difesa, dove rispettivamente abbiamo già giocatori importanti come Baselli, Lyanco o Bonifazi". Sono parole che - come spesso accade con le dichiarazioni del presidente - possono certamente essere interpretate come pretattica, volte a mandare chiari segnali alle controparti delle trattative per gli obiettivi granata. 'Non esagerate con le valutazioni, perchè non abbiamo strettamente bisogno di questi giocatori'.

Ma oltre alla strategia comunicativa, dalle parole del presidente si può evincere anche quella che può essere la strategia reale di calciomercato. Importanza capitale hanno le conferme dei giocatori chiave, con quella di Belotti su tutti. Il gallo sembra ormai destinato a rimanere - anche se la certezza non si avrà prima del 31 agosto -  ma non si può ridurre il Torino a un singolo giocatore: "La conferma di Belotti è importante per il gruppo, sicuramente. Ma abbiamo anche altri giocatori importanti". Zappacosta, Baselli, Benassi, Barreca, Ljajic, Falque: l'obiettivo del presidente è tenerli tutti o quasi, per rinforzare lo zoccolo duro creato nella scorsa stagione.

 Andrea Belotti

Che le conferme "celebri" siano al centro dei pensieri di Cairo non è in discussione. Oltre alle conferme dei giocatori più importanti della scorsa stagione però, il Torino ha in mente di alzare il livello e la quantità delle alternative in tutti i reparti. Come fare? Intervenire poco ma bene, per garantire a Mihajlovic alcuni "ripieghi" che non facciano variare eccessivamente la qualità della rosa a partita in corso. L'indizio in tal senso è anche l'acquisto di Berenguer. È vero, lo spagnolo è stato strappato al Napoli, ma non rappresenta certo l'identikit del giocatore già fatto e finito che può spostare gli equilibri. Piuttosto Berenguer è una giovane scommessa, che può diventare una valida alternativa. Dunque il Torino ha deciso di di alzare il livello della rosa, non focalizzandosi però su quello dei titolari. Una strategia rischiosa, che potrà dare i suoi frutti nel lungo termine. Cairo sceglie la linea della continuità e del consolidamento ma, al contempo, mantiene il profilo basso.