di Edoardo BlandinoA volte il calcio è curioso, ma allo stesso tempo crudele ed impassibile. Una società passa decenni a costruire un progetto solido e poi in un istante tutto svanisce, spazzato via da una fideiussione falsa. Anni e anni di lavoro persi, come se avessero preso l’hard disk di un computer e premuto il tasto di formattazione. È ciò che è successo al Torino ed in particolare al settore giovanile granata in quella disgraziata estate. Il lavoro svolto per ridare lustro ai ragazzini stava finalmente cominciando a dare i frutti sperati, c’erano elementi interessanti nella squadra Allievi allenata da Pigino, come Federico Marchetti, portiere classe ’83 fortemente voluto dall’attuale Responsabile dell’Area Tecnica. E proprio l’estremo difensore affronterà la sua ex squadra domenica: il numero 1 milita ora nel Cagliari dopo le esperienze con Pro Settimo, Biellese. Ma è con l’Albinoleffe che si fa conoscere arrivando in finale dei play-off nella serie cadetta. Il fatto che il portiere sia ora titolare in Serie A è indice delle effettive doti che il ragazzo possiede e dimostra che i granata avevano fatto bene a puntare su di lui. Purtroppo per via del fallimento anche Marchetti è andato a cercare fortuna altrove. Ma per un portiere nato granata e trasferitosi altrove in cerca di fortuna, ne esiste un altro che per il Torino gioca adesso ed è venuto in Piemonte per la stessa esatta ragione per cui Marchetti ha lasciato questa squadra: ravvivare la propria carriera. Sereni infatti era finito nel dimenticatoio per via di molte incomprensioni con la Lazio e con Lotito. A Roma non è mai stato messo in condizioni di fare bene e di potersi esprimere ai suoi livelli migliori, per questo motivo il portierone granata ha deciso di cambiare aria. Sotto la Mole ha ritrovato la tranquillità necessaria per rendere al top ed ha incominciato a sfoderare delle prestazioni di primo piano, tanto da portare a domandarsi che cosa stesse aspettando Donadoni prima e Lippi adesso a convocarlo. Domenica sarà interessante vedere chi la spunterà e capire se uno dei due avrà fatto una scelta migliore dell’altro.
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C’è chi viene e c’è chi va
di Edoardo Blandino
A volte il calcio è curioso, ma allo stesso tempo crudele ed impassibile. Una società passa decenni a costruire un progetto solido e poi in un istante tutto svanisce, spazzato via da...
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