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Colombo-Albino: stop. Gabionetta: tensione

Il peggior incubo estivo dei tifosi granata non ha mai trovato spazio su queste pagine; si è cercato di non alimentare la grande paura, quella di dover dire “addio” a Rolando Bianchi. Non ha trovato spazio,...

Redazione Toro News

"Il peggior incubo estivo dei tifosi granata non ha mai trovato spazio su queste pagine; si è cercato di non alimentare la grande paura, quella di dover dire “addio” a Rolando Bianchi. Non ha trovato spazio, perché non si é mai pensato che il bomber potesse davvero partire. Ora, com'é in fondo normale che sia quando mancano 24 ore alla chiusura del mercato, le voci impazzano: l'attaccante viene dato come partente per le destinazioni più disparate, da quelle straniere (Germania e Inghilterra) alla Sampdoria fino -addirittura- alla Juventus. Poco conta che i primi abbiano “blindato” Pazzini e i secondi acquistato Borriello: il terrore, “Bianchi ci lascia”, è per sua natura irrazionale. Ma, se permettesse che succeda, Cairo dovrebbe temere non più la contestazione, ma una rivolta che potrebbe far impallidire quella del 1992 per Lentini. Ipotesi dunque da non tenere in considerazione. Piuttosto, concentriamoci sul mercato “vero”. Il Torino, checché se ne dica o scriva, non é presente oggi all'AtaHotel Executive di Milano. Né con Petrachi, né con Longo, né tantomeno con Cairo, che anzi è atteso in sede; da chi? Da Rocco D'Aiello, che si trova a Torino per firmare il contratto che lo legherà nuovamente al Torino (e che non sta più nella pelle dalla gioia per questo). Difensore che arriva, altro difensore che parte? Sicuramente sì, ma nel frattempo si può escludere che questo sia Riccardo Colombo in direzione AlbinoLeffe (almeno per le prossime ore, giacché giunti in chiusura i ragionamenti sono a termine brevissimo). Da Bergamo assicurano di non aver mai trattato il terzino, a differenza di quanto letto da più parti, che dunque per ora è fermo nella sua abitazione torinese, con qualche contatto con i suoi estimatori triestini. Gigi Scaglia, poi: o Torino o Brescia. Il suo entourage lascia trapelare qualche fastidio per l'impasse in cui è finito l'affare; la realtà è che, come ormai si sa, tutto dipende dall'intrigo Gabionetta. E a proposito del brasiliano: la seccature bresciana è poca cosa rispetto al nervosismo che monta a Crotone. Se, alla fine, il giocatore dovesse essere gestito dai calabresi, allora tutto salterebbe, non foss'altro che per lo scontento rossoblù legato alle offerte -ritenute inadeguate- del Torino, ma anche di un lungo tira-e-molla in cui la chiarezza non l'ha fatta da padrona: “Non ci capiamo più niente, ormai”, sbottano nelle stanze della sede del club del presidente Gualtieri.

"(foto M.Dreosti)