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Marko Vesovic, una scommessa senza lieto fine per il Torino

Marko Vesovic 
foto Diego Fornero

Calciomercato / Per tesserare il motenegrino, fu necessario l’artifizio-Zeytulaev: bocciato dopo quattro presenze ufficiali in granata

Gianluca Sartori

"E’ notizia di ieri la cessione a titolo definitivo di Marko Vesovic  allo Spezia. Un affare che sancisce il finale della vicenda dell’esterno montenegrino in granata: vicenda che, a conti fatti, non ha avuto un lieto fine.

"Erano i giorni finali del calciomercato di gennaio 2014. Il Torino doveva sostituire Danilo D’Ambrosio, che cedette (per così dire) alle lusinghe dell’Inter.  Il DS Petrachi entrò in azione per un nome segnalatogli dal suo staff, quel Vesovic che si era da poco svincolato dalla Stella Rossa di Belgrado. Nazionale montenegrino e di età giovane, il profilo venne ritenuto interessante e un accordo col suo entourage per il tesseramento in granata si trovò in poco tempo. Il problema era uno solo: tutti gli “slot” da extra-comunitari erano occupati. Per acquistare Vesovic (che arrivava da un campionato non italiano) era necessario cederne uno all’estero.

"ZEYTULLAEV, CHI ERA COSTUI? - La soluzione venne trovata proprio negli ultimi giorni di mercato. Il Torino acquistò l’uzbeko Ilyas Zeytullaev, modesto calciatore peraltro cresciuto nella Juventus, dal Lanciano, per poi cederlo immediatamente ai croati del Gorica. Il Torino in questo modo faceva uscire dall’Italia un extracomunitario, per farne arrivare un altro. Quanto bastava per soddisfare le norme sugli extracomunitari della FIGC; che sono la semplice applicazione calcistica della Legge “Bossi-Fini”.

"VESOVIC OUT, PERES IN - Vesovic arrivò quindi al Torino il 30 gennaio 2014, ma a fine campionato le presenze furono solo tre (due da titolare, contro Inter e Genoa: prestazioni senza infamia e senza lode). Poi la preparazione estiva del 2014-2015, affrontata interamente con Ventura, e un gettone in Europa League, da titolare contro il Brommapojkarna. Ma un’affermazione col Torino non era nel destino di Vesovic, che si trovò a vivere dopo appena sei mesi nel ruolo di comprimario in uscita. Il club di via Arcivescovado, una volta tesserato il brasiliano Bruno Peres dal Santos, lo parcheggiò - sul finire della scorsa estate - al Rijeka, in Croazia.

"Dopo 26 presenze e 2 reti in quel di Fiume, il ritorno in granata. Ma il Torino ha deciso fin da subito che Vesovic non rientrava più nei piani, non convocandolo né per il raduno né per i ritiri e la cessione definitiva conclusa nelle ultime ore. Una bocciatura che è arrivata di fatto dopo sei mesi di lavoro con Ventura e sole quattro presenze ufficiali. Si sa, quando si prende un giocatore dall’estero, l’operazione può essere un successo come un flop. Ma Vesovic, ragazzo serio e professionale, merita un’altra occasione in Italia: chissà che non possa trovare il riscatto a La Spezia…