"Erano stati accostati a più riprese al Torino, Sergio Floccari aveva assunto quasi i connotati del "tormentone" nella prima fase di mercato, mentre Angelo Palombo era stato il nome "last minute", quello che circolava insistentemente nell'ultima settimana di mercato, tanto da essere addirittura scambiato (non da noi) per un accordo già concluso a 48 ore dalla chiusura delle trattative.
calcio mercato
Palombo e Floccari: tanto rumore per nulla
Erano stati accostati a più riprese al Torino, Sergio Floccari aveva assunto quasi i connotati del "tormentone" nella prima fase di mercato, mentre Angelo...
"L'INTERESSE DEL TORO? - In effetti, non si può negare che qualche scambio di informazioni intorno ai due giocatori c'è stato, entrambi in realtà sponsorizzati dai rispettivi procuratori che, consci degli ingaggi pesanti, circa un milione e mezzo a stagione per entrambi, e del poco spazio in squadra dopo i prestiti appena conclusi (per Palombo solo spezzoni di partita all'Inter, per Floccari una stagione "accettabile" a Parma condita da 8 goal), avevano tutto l'interesse a far cambiare aria ai propri assistiti. Palombo, in particolare, era ormai stato messo letteralmente alla porta, con allenamenti differenziati insieme ai sicuri partenti ed una palese avversione da parte dei propri tifosi, che lo avevano additato di scarso impegno e scarsa dedizione alla causa nei primi mesi di permanenza dei doriani in Serie B.
"SICURI PARTENTI - Dopo innumerevoli contatti, dunque, sembrava ormai certo che entrambi partissero ed andassero a giocarsi gli ultimi anni di carriera (si tratta di due giocatori classe '81) in qualche nuova realtà. Floccari era stato dapprima avvicinato al Bologna (che gli ha preferito all'ultimo Gilardino), poi addirittura all'Inter che, dopo la cessione di Pazzini, si è ritrovata col solo Milito come prima punta. Alla fine, però, niente da fare, è rimasto alla Lazio, sia per l'ostinazione di Lotito nel non voler concedere sconti a nessuno, sia per la buona inclinazione di Petkovic, che ha dimostrato chiaramente di volerlo utilizzare con una certa continuità, preferendo cedere negli Emirati Arabi l'oggetto misterioso Emiliano Alfaro, attaccante uruguagio classe '88, giunto a gennaio dal Liverpool Montevideo con tante speranze, pressoché tutte deluse.
"REINTEGRATI - Se la Lazio si è buttata, tutto sommato intelligentemente, sull'usato sicuro, la situazione del doriano Palombo pare, peraltro, assai diversa. Dopo i tentativi ripetuti dell'agente del calciatore, che nelle ultimissime ore di apertura delle trattative era arrivato a proporlo persino in Serie B, salvo ricevere tante porte in faccia soprattutto per il nodo ingaggio, Ciro Ferrara ha, infine, dichiarato che l'ex capitano, pur reintegrato formalmente, sarà l'ultimo nelle gerarchie, avendo l'ex juventino designato chiaramente Maresca quale titolare del proprio centrocampo, in compagnia del baby-fenomeno Pedro Obiang. Persino l'altro tormentone del calciomercato granata, Fernando Tisssone, ed il giovane serbo Nenad Krstcic partono qualche passo in avanti rispetto al mediano ciociaro, che rischia seriamente di vedere pochissimo il campo. Eppure il doriano di segnali di apertura ne aveva lanciati parecchi, innanzitutto rifiutandosi di rescindere e proponendo fino all'ultimo, piuttosto, un rinnovo con ingaggio spalmato su più stagioni: alla fine, più che altro per mancanza di alternative, è stato accontentato e proprio ieri ha rinnovato il contratto distribuendo su quattro stagioni, fino al 2017, il lauto ingaggio che gli sarebbe spettato per le prossime due.
"TUTTI (S)CONTENTI - Del resto, il Torino conosce bene queste situazioni. Molti degli obiettivi granata sfumati non avranno sorti migliori: difficile, infatti, immaginare Vitor Barreto raggranellare un minutaggio significativo tra le fila dell'Udinese, ma il calciomercato (così come, peraltro, il "mercato" vero) non è un'entità necessariamente razionale e, talvolta, le situazioni possono scontentare un po' tutti. A fine stagione (o a gennaio?) si potrà tirare qualche somma.
"Diego Fornero (twitter: toroworldwide)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Erano stati accostati a più riprese al Torino, Sergio Floccari aveva assunto quasi i connotati del "tormentone" nella prima fase di mercato, mentre Angelo...
"L'INTERESSE DEL TORO? - In effetti, non si può negare che qualche scambio di informazioni intorno ai due giocatori c'è stato, entrambi in realtà sponsorizzati dai rispettivi procuratori che, consci degli ingaggi pesanti, circa un milione e mezzo a stagione per entrambi, e del poco spazio in squadra dopo i prestiti appena conclusi (per Palombo solo spezzoni di partita all'Inter, per Floccari una stagione "accettabile" a Parma condita da 8 goal), avevano tutto l'interesse a far cambiare aria ai propri assistiti. Palombo, in particolare, era ormai stato messo letteralmente alla porta, con allenamenti differenziati insieme ai sicuri partenti ed una palese avversione da parte dei propri tifosi, che lo avevano additato di scarso impegno e scarsa dedizione alla causa nei primi mesi di permanenza dei doriani in Serie B.
"SICURI PARTENTI - Dopo innumerevoli contatti, dunque, sembrava ormai certo che entrambi partissero ed andassero a giocarsi gli ultimi anni di carriera (si tratta di due giocatori classe '81) in qualche nuova realtà. Floccari era stato dapprima avvicinato al Bologna (che gli ha preferito all'ultimo Gilardino), poi addirittura all'Inter che, dopo la cessione di Pazzini, si è ritrovata col solo Milito come prima punta. Alla fine, però, niente da fare, è rimasto alla Lazio, sia per l'ostinazione di Lotito nel non voler concedere sconti a nessuno, sia per la buona inclinazione di Petkovic, che ha dimostrato chiaramente di volerlo utilizzare con una certa continuità, preferendo cedere negli Emirati Arabi l'oggetto misterioso Emiliano Alfaro, attaccante uruguagio classe '88, giunto a gennaio dal Liverpool Montevideo con tante speranze, pressoché tutte deluse.
"REINTEGRATI - Se la Lazio si è buttata, tutto sommato intelligentemente, sull'usato sicuro, la situazione del doriano Palombo pare, peraltro, assai diversa. Dopo i tentativi ripetuti dell'agente del calciatore, che nelle ultimissime ore di apertura delle trattative era arrivato a proporlo persino in Serie B, salvo ricevere tante porte in faccia soprattutto per il nodo ingaggio, Ciro Ferrara ha, infine, dichiarato che l'ex capitano, pur reintegrato formalmente, sarà l'ultimo nelle gerarchie, avendo l'ex juventino designato chiaramente Maresca quale titolare del proprio centrocampo, in compagnia del baby-fenomeno Pedro Obiang. Persino l'altro tormentone del calciomercato granata, Fernando Tisssone, ed il giovane serbo Nenad Krstcic partono qualche passo in avanti rispetto al mediano ciociaro, che rischia seriamente di vedere pochissimo il campo. Eppure il doriano di segnali di apertura ne aveva lanciati parecchi, innanzitutto rifiutandosi di rescindere e proponendo fino all'ultimo, piuttosto, un rinnovo con ingaggio spalmato su più stagioni: alla fine, più che altro per mancanza di alternative, è stato accontentato e proprio ieri ha rinnovato il contratto distribuendo su quattro stagioni, fino al 2017, il lauto ingaggio che gli sarebbe spettato per le prossime due.
"TUTTI (S)CONTENTI - Del resto, il Torino conosce bene queste situazioni. Molti degli obiettivi granata sfumati non avranno sorti migliori: difficile, infatti, immaginare Vitor Barreto raggranellare un minutaggio significativo tra le fila dell'Udinese, ma il calciomercato (così come, peraltro, il "mercato" vero) non è un'entità necessariamente razionale e, talvolta, le situazioni possono scontentare un po' tutti. A fine stagione (o a gennaio?) si potrà tirare qualche somma.
"Diego Fornero (twitter: toroworldwide)
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