Fino a quando il Torino non troverà il suo allenatore per la Serie B, parlare di calciomercato per la squadra sarà privo di fondamento nella migliore delle letture, dannoso e fuorviante nella peggiore. Ma c’è un elemento che riguarda la formazione del nuovo organico e che non è dipendente, o lo è solo in parte, dal tecnico: quello dei “granata in fieri”, dei tesserati che hanno disputato l’ultima stagione con addosso un’altra maglia, ma che potrebbero tornare a casa. Oppure no, a seconda dei casi. Vediamo, uno per uno, questo potenziale.Domenico Bettini (Ruolo: centrocampista; Classe: 1989, squadra: Pro Vercelli, formula: prestito) Centrocampista offensivo, ha iniziato benino la stagione, godendo di una certa fiducia da parte di mister Motta; fiducia che ha improvvisamente perso (come Lo Bosco, proporzionalmente=, fino a sparire del tutto dai tabellini nella seconda metà del campionato. Presenze: 11, reti: 0Loreto Lo Bosco (Attaccante, 1989, Pro Vercelli, prest.) Il compagno (di Pro, e di Primavera granata) di Bettini segue un percorso analogo: discreta prima metà stagione, condita da quattro reti, male la seconda, con molta panchina ed un finale gestito male (sciocca espulsione, da subentrato, e doppia squalifica). Ancora un anno in prestito, per una maturazione che è possibile. Presenze: 24, reti: 4Marco Moro (att., 1984, Spal, prest.) La Spal manca per un punto i play-off, ma un risultato prestigioso per la formazione ferrarese non è simile, a livello individuale, per l’attaccante prestato dal Torino. Prima è un infortunio a bloccarlo, poi le 14 reti del compagno-rivale Rachid Arma e la (non) considerazione del tecnico. Negli ultimi mesi colleziona a stento due subentri. Presenze: 14, reti: 0Serhyi Predko (dif./centr., 1988, Pro Sesto/Cavese, compr.) Giocatore importante alla Pro Sesto nel campionato precedente, inizia la stagione sottotono per passare a Gennaio alla Cavese, con l’intento di giocare di più; accadrà l’opposto. C’è anche un lieve infortunio di mezzo, ma l’ucraino spesso non verrà nemmeno convocato. Definitivamente fuori dal mondo granata. Presenze: 7/4, reti: 0/0Marco Valtulina (centr./att., 1988, Pro Sesto, compr.) Strana stagione, quella del talentuoso attaccante esterno. Maluccio all’inizio, si riprende col passare del tempo ma l’andamento è sempre altalenante; meglio nel finale (arriva anche una doppietta), ma gli alti e bassi dicono una sola cosa: “immaturità”. Non ancora pronto per il Toro, ma potrebbe esserlo un giorno. Presenze: 22, reti: 3Mattia De Stefano (dif., 1986, Foligno, prest.) L’esperienza umbra inizia nel peggiore dei modi, con un paio di svarioni che ne segnano il prosieguo. Dopo un lungo oblio, nel finale per lo meno viene convocato quasi sempre, e scende anche un paio di volte in campo nei finali di gara. Nel complesso, comunque, un flop completo. Presenze: 9, reti: 0Claudio De Sousa (att., 1985, Pescara, compr.) Difficile ipotizzare di peggio, a Settembre scorso. Il Pescara lotta per non retrocedere (e alla fine ce la fa), c’è una grave crisi societaria, e anche un infortunio di una certa entità rendono la stagione del coloured attaccante qualcosa di simile a un incubo. Presenze: 1, gol: 0Mattia Masiero (dif., 1986, Ancona, compr.) Se nelle precedenti stagioni doriche era stato un elemento con un suo peso, quest’anno invece il terzino destro scompare. Poche presenze nei primi mesi, nessuna nel 2009, dove mister Francesco Monaco non lo schiera mai e spesso neppure lo inserisce nella lista dei convocati. Il granata, due anni fa, fu quanto mai illusorio. Presenze: 3, reti: 0Pasquale Schiattarella (centr., 1987, Ancona, compr.) Migliore, il campionato del suo compagno centrocampista. Quattordici volte scelto dall’inizio, entra nel turn-over che in mezzo al campo applica il tecnico, non demeritando in una squadra che sta giocandosi al play-out la permanenza in B. Categoria nella quale il napoletano ha tutto sommato mostrato di poter stare, magari non da protagonista. Presenze: 22, reti: 0
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Potenziali granata – 1
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