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Ritorno al passato?

di Valentino Della Casa - Tra i giocatori di proprietà del Torino che stanno avendo chance importanti per mettersi in mostra in altre squadre, ci sono sicuramente sul podio Dzemailli e Rubin. Se per il primo, in...

Redazione Toro News

di Valentino Della Casa - Tra i giocatori di proprietà del Torino che stanno avendo chance importanti per mettersi in mostra in altre squadre, ci sono sicuramente sul podio Dzemailli e Rubin. Se per il primo, in comproprietà con il Parma, le chance di riottenerne il cartellino completo sono ridotte all’osso (il diritto di riscatto a favore dei crociati è obbligatorio, e solo in caso di retrocessione in B si potrebbe rivedere l’accordo), altrettanto non si può dire del secondo, giunto a Bologna in prestito secco, nell’ambito della sfortunatissima operazione che portò Bernacci in granata.Dopo un avvio stentato, e il periodo di grave incertezza vissuto da tutto il Bologna per vicissitudini societarie, Matteo Rubin ha dimostrato di sapersi abbondantemente meritare la Serie A. Soprattutto in questa seconda parte di stagione, con il terzino che ha finalmente trovato una continuità di rendimento non indifferente, riuscendo anche a perfezionare la tecnica nel cross, sua carenza quando vestiva la maglia granata.E quest’ultima, il 23enne (24 a Luglio) giocatore veneto potrebbe rivederla presto. Vero, a Bologna si trova molto bene, e sicuramente i rossoblu proveranno a trattare con il Torino, soprattutto nella nefasta ipotesi di rivedere i granata nella serie cadetta, l’anno prossimo. Senza dimenticare che, come già vi avevamo scritto mesi or sono, anche il Sassuolo (che sta già pianificando una campagna acquisti faraonica) sembra molto interessato alle sorti del terzino, offrendo in cambio un vecchio pallino come Magnanelli. Eppure, dicevamo, la prospettiva di rivedere Rubin nuovamente in granata, non è per nulla scontata. Anzi, in caso di promozione, saranno lui e Garofalo a costituire la coppia di terzini, senza che il Toro debba, in questo settore, nuovamente intervenire.Il Torino sa dunque di avere un patrimonio in casa. A lui la scelta di come sfruttarlo.

(Foto: Repubblica.it)