Qualche considerazione sull'interesse concreto dello Zenit su Kevin Bonifazi, difensore centrale del Torino: innanzitutto, che un club russo possa pensare di offrire - come appreso da indiscrezioni - qualcosa come 8 milioni per un ragazzo che ha sì alle spalle una grande stagione in Serie B, ma che non ha ancora giocato un minuto in Serie A, dà la misura di quanto il mercato sia ormai drogato. Ma questo è un altro discorso. Se l'offertona arriva, è chiaro che non si possa scartare a prescindere, ma che si debba valutare. Sia da parte del giocatore, che dalla parte della società granata: ecco perchè non trovo nulla di scandaloso se il ragazzo stesso ammetta in pubblico di voler considerare l'offerta dei rubli di San Pietroburgo. Lo stesso Toro penserà giustamente al da farsi.
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Torino, Bonifazi e l’offerta dello Zenit: che prevalga il buonsenso
Editoriale / La permanenza in granata è la soluzione che conviene di più, sia al giocatore che al club granata
Tuttavia in questo caso credo il buonsenso porta a ritenere che la soluzione migliore sia la permanenza di Bonifazi al Torino. Il difensore classe 1996, al Torino solo per una stagione in Primavera - un grande colpo di Massimo Bava, che lo sfilò al Siena fallito a parametro zero - ha rinnovato col club granata sino al 2022 non più tardi dello scorso marzo e la scelta fatta va perseguita. La politica dei piccoli passi dovrebbe essere quella da perseguire: dopo una Serie B da protagonista, occorre prima dimostrare di poter giocare sugli stessi livelli anche in Serie A, senza tentare avventure troppo rischiose prima del tempo; inoltre, Bonifazi avrebbe sì l'occasione di strappare un lautissimo ingaggio ma nessuna sicurezza di trovare spazio.
Il Torino, dal canto suo, dovrebbe puntare con maggiore decisione sul ragazzo; se dalla Russia arrivano ad offrire 8 milioni, vuol dire che qualcosa dovrà pur valere, e vale la pena di puntare su di lui da titolare. Anche per prevenire eventuali rimpianti futuri.
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