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Toro, arriva Bruno Peres: coi terzini brasiliani precedenti da brivido, ma…

Esiste una lunga tradizione negativa di terzini brasiliani in Italia, ma anche di grandi giocatori, e il granata ha le carte in regola per non deludere

Roberto Maccario

Con l'arrivo del terzino destro brasiliano del Santos Bruno Peres i tifosi granata sperano di aver fatto un affare, e che il loro nuovo beniamino ripeta le gesta di Maicon, protagonista nel nostro campionato con le maglie di Inter e Roma, o di Cafu, indimenticabile pendolino giallorosso prima e rossonero poi.

Esiste però, purtroppo, una lunga tradizione di terzini brasiliani in Italia i cui trascorsi non fanno ben sperare. A cominciare da Athirson, laterale mancino della Juventus di Moggi a fine anni '90, un'autentica meteora. L'elenco potrebbe poi allungarsi con Roque Junior, difensore del Milan e della Nazionale verdeoro, adattabile sia come centrale che come esterno di difesa, ma ricordato soprattutto per la sua non eccezionale velocità e per le sue sviste.

Il Genoa pagò a peso d'oro dallo Schalke 04 Rafinha, che quest'anno avrà pure disputato una semifinale di Champions con il Bayern di Guardiola ma che, sotto la Lanterna, a parte il gran gol nel derby, non ha certo lasciato il segno.

Bruno Peres però, dicono dal Brasile, ha tutte le carte in regola per non fare la stessa fine: grinta da Toro, corsa, capacità difensive e propulsione offensiva. I tifosi sono fin da subito con lui, ora la sfida, affascinante e stimolante, è quella di non deluderli.