calcio mercato

Un capitale in casa

di Alessandro Salvatico

 

Il discorso tenuto ai giornalisti invitati al Workshop granata da Urbano Cairo è ormai noto, ed è accettato come nuova...

Redazione Toro News

"di Alessandro Salvatico

"Il discorso tenuto ai giornalisti invitati al Workshop granata da Urbano Cairo è ormai noto, ed è accettato come nuova linea guida di ogni discorso riguardante il Torino: contenimento delle ambizioni, conseguente al contenimento delle spese, e realismo. Discorso apprezzato dai più, e ritenuto tardivo da alcuni. In chiave di mercato, la sostanza è questa: la squadra dovrà più o meno autofinanziarsi, e non fare affidamento su immissioni di denaro presidenziale proveniente dalle altre sue aziende.

"Visto in quest’ottica, il calciomercato granata potrebbe davvero languire: Comotto è stato ceduto per 4,5 milioni di euro, e l’acquisto più l’ingaggio di Amoruso vanno a coprire quasi perfettamente quella cifra. Dunque, i soldi necessari per i prossimi arrivi non ci sono più? Non è proprio così: ci sono, e sono in casa Toro, sotto forma di giocatori.

"L’organico granata, infatti, al momento è sovraffollato: al momento sono addirittura 31 gli effettivi, quando, nell’ultima conferenza-stampa prima del “rompete le righe”, De Biasi aveva dichiarato di desiderare una rosa composta da non più di 23 giocatori, se non ancora meno. Il capitale del Toro è in casa: ci sono diversi elementi che saranno ceduti, e il ricavato, stando alle parole del Presidente, sarà reinvestito sul mercato.

"Tra questi, alcuni non porteranno certo cifre rilevanti alle casse di via Arcivescovado: ci sono infatti giocatori di non elevatissimo appeal e di curriculum per ora scarno, come i difensori De Stefano e Gorani, i centrocampisti Niada e Predko, o come l’attaccante De Sousa. Alcuni di questi, poi potrebbero essere ceduti con formule come prestiti o comproprietà che potrebbero concretizzarsi in cifre quindi vicine allo zero. Bottone e Malonga, ad esempio, sono altri due elementi che paiono destinati alla cessione temporanea a titolo gratuito.

"In difesa, la cessione di Franeschini è una possibilità concreta (undici mesi fa fu definito il suo trasferimento all’Atalanta, che saltò all’ultimo per problemi fisici ma che dimostra che il giocatore comunque ha un po’ di mercato), mentre quella di Melara è pressoché una certezza. In attacco, non è da escludere la partenza di uno tra Stellone e Ventola, specie se oltre ad Amoruso dovesse arrivare un'altra punta; i due sono giocatori di altro peso rispetto ai nomi fatti finora, ma le condizioni fisiche, l’età e le ultime stagioni disputate non concorrono certo a rendere polposo il loro cartellino. Moro e Bjelanovic in partenza ma difficilmente a titolo definitivo.

"Ma il Toro ha in canna dei colpi. Colpi in uscita. Già: perché un capitale a disposizione, che può tramutarsi in acquisti importanti, può essere definito un “colpo”. Ne ha precisamente tre: Di Michele, Abbruscato, Barone. Il primo ormai ha scoperto le carte: vuole lasciare Torino, vorrebbe il Napoli. Ma il Napoli lo vuole? Stando alle parole di Marino, sembrerebbe di no; ma potrebbero esserci altre società interessate a lui, e va considerata l’ipotesi che l’azione combinata delle dichiarazioni del giocatore (e del suo procuratore) e del dirigente partenopeo mirino ad abbassare il prezzo . A proposito: quale potrebbe essere? Il Torino pagò 3,5 milioni per averlo, con davanti alcuni mesi di squalifica; chiedere meno di quanto speso non avrebbe senso. Alcuni lo valutano quasi 4 milioni, ma realisticamente si può pensare di rientrare dall’investimento.

"Abbruscato è un giocatore che ha ancora i suoi estimatori, nonostante le molte ombre in granata. L’Atalanta si era decisamente interessata a lui prima di tesserare Vieri, ma la cessione di Floccari al Palermo potrebbe riaprire il discorso. Il più importante esborso della presidenza Cairo difficilmente verrà ripianato fino all’ultimo centesimo, ma è ipotizzabile una cifra non molto diversa da quella che si può richiedere per Di Michele: 4 milioni, euro più euro meno. E poi, c’è Barone. Arrivato da fresco campione del mondo, l’ex-palermitano ha perso di valore. I suoi due campionati a Torino non sono stati ricchi di soddisfazioni, e intanto i 30 anni sono scoccati. La sua quotazione potrebbe essere scesa fino a 3,5 milioni circa.

"Se i tre pezzi più appetibili del proprio arsenale venissero ceduti da Cairo, si potrebbero raccogliere qualcosa come 11 milioni di euro: una vera ricchezza, che spesso si dimentica di possedere, disperando di poter effettuare operazioni di sorta sul mercato. Chiaro, bisogna che le cessioni, se c’è la volontà di effettuarle, vadano in porto. Per questo, sarà importante il lavoro di Pederzoli ma anche un altro fattore: la volontà dei diretti interessati, che potrebbero optare, come accaduto con Comotto che ha preferito Firenze ad una più remunerativa (per la società) Palermo, per soluzioni diverse da quelle gradite dalla società. In ogni caso, il potenziale per operare sul mercato esiste; bisogna concretizzarlo.