di Edoardo Blandino
campionato
Ardemagni, (ex) goleador
di Edoardo Blandino
Chi lo ha visto crescere con i colori rossoneri addosso gli pronosticava un futuro da professionista. Matteo Ardemagni è nato a Milano e fin da piccolino è entrato a far...
Chi lo ha visto crescere con i colori rossoneri addosso gli pronosticava un futuro da professionista. Matteo Ardemagni è nato a Milano e fin da piccolino è entrato a far parte di quel settore giovanile che ha sfornato campioni del calibro di Maldini. Classe ’87 si è affacciato alla prima squadra in un’annata difficile, quella culminata poi con il processo Calciopoli. Con Ancelotti in panchina ed una squadra piena zeppa di fenomeni in attacco, da Gilardino a Shevchenko, per il giovane Ardemagni non c’era spazio nei grandi palcoscenici. È così, come spesso accade, ha cominciato il suo girovagare in giro per l’Italia, alla ricerca di qualche lido fortunato. Perugia, Pizzighettone e Pro Patria, tre squadre in due anni senza mai sfondare. Ecco che la Triestina allora ci prova: comproprietà. In Friuli non disputa una stagione trascendentale, ma tanto basta per convincere la società a scommettere su di lui. In estate viene riscattata l’altro 50% e Ardemagni dice addio a Milano.
Cosa fare? Altro trasferimento a gennaio 2011. Si fa sotto il Padova pronto a chiederlo in prestito con un’opzione per la metà. In veneto Ardemagni ritrova spazio e continuità. Ma gli viene chiesto un arduo compito: far dimenticare l’infortunio di Succi. Ed è qui che fino ad oggi il giovane attaccante ha peccato. Nonostante le valanghe di gol della scorsa stagione in questo anno fatica a trovare la rete. Da gennaio nella nuova squadra appena tre volte ha trafitto il portiere avversario, nonostante i biancoscudati siano il secondo miglior attacco del campionato insieme al Novara. Ma il Toro dovrà comunque fare attenzione a questo giocatore. Anche se in crisi di gol possiede l’istinto del miglior goleador.
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