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B-Nocolo: neve e pay tv, il calcio non c’è più

Dopo il campionato spezzatino, il lunch match all’inglese, ci mancava solo questo semifreddo servito direttamente dalla Siberia. In Italia nevica, le temperature si abbassano e gli stadi si svuotano. I campionati nostrani, dalla Serie A...

Redazione Toro News

Dopo il campionato spezzatino, il lunch match all’inglese, ci mancava solo questo semifreddo servito direttamente dalla Siberia. In Italia nevica, le temperature si abbassano e gli stadi si svuotano. I campionati nostrani, dalla Serie A fino alle giovanili, si bloccano, perdono i pezzi. In Inghilterra, prima Rooney, poi Terry ed anche Sven Goran Eriksson invocano la pausa invernale, accusando i ritmi serrati del calcio inglese, unico tra i grandi campionati a non riposare mai. La Germania, consapevole delle proprie temperature, con quel fare un po’ tedesco, sempre freddo ed intransigente, si ferma fino al 20 gennaio, confidando sempre nelle previsioni meteo. Nel Bel Paese c’è sempre il sole e si scherza, ma le partite non si giocano.

Così, quando arriva l’emergenza e quando torna a nevicare a Roma dopo 27 anni, tutto si rinvia a data da destinarsi. Gli stadi, da meraviglia e prodigio d’inizio anni ’90, si trasformano in malefiche grotte di ghiaccio, dove le norme sulla sicurezza vietano di giocare. Certo, storicamente Germania ed Inghilterra hanno sempre avuto inverni più rigidi dei nostri, ma l’importanza di avere delle strutture adeguate rispecchia un’organizzazione di fondo altamente impreparata, quando il termine impreparata può essere letto solo in chiave eufemistica. Giocare di sera, in pieno inverno, al di là dell’emergenza è una follia senza senso e solo un sistema schiavo dei diritti televisivi può acconsentire ad un trattamento del genere. Perché, in questi casi, viene da pensare quando le partite si giocavano insieme, alle 15, o meglio ancora alle 14.30, perché poi alle 16 diventava già buio.

Un po’ come Babbo Natale per la Coca-Cola, gli sponsor e la pay tv hanno creato un sistema drogato, al quale ormai il popolo italico s’è dovuto abituare. Intanto, la vetta della Serie B non cambia di una virgola, visto il pareggio tra Padova e Verona ed il rinvio delle altre partite. In attesa del prossimo turno, si guarda il cielo, consapevoli che non cambierà proprio nulla, in nome del dio denaro.

(foto N.Campo)