Domenica il navigato Mazzarri sfiderà per la prima volta Lorenzo D'Anna, allenatore del Chievo Verona. Guida i gialloblù da fine aprile 2018, quando la sconfitta del clivensi contro la Roma per 4 a 1 condanna all'esonero Rolando Maran. Sotto la sua gestione la squadra di Campedelli strappa con i denti la salvezza in campionato.
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Chievo-Torino, l’esperto contro il neofita: la prima volta di Mazzarri vs D’Anna
Focus On / I tecnici di Torino e Chievo Verona che non si sono mai affrontati nella loro carriera da allenatori
Nato a Oggiorno, provincia di Lecco, nel '72, siede per la prima volta in carriera su una panchina di Serie A. In precedenza solo una breve comparsa in Lega Pro, con il Südtirol, avventura che si conclude con l'esonero dopo le prime cinque giornate di campionato. Poi il ritorno a Verona, dove guida la formazione Primavera, con la quale ottiene la qualificazione alla Final Eight nel 2016/2017.
Un rapporto speciale, quello di D'Anna con la squadra della Diga, forgiato nella sua esperienza di calciatore, quando con i Mussi raccoglie 377 presenze dal 1994 al 2007 e porta la fascia di capitano per ben 136 volte. Il mezzo miracolo della scorsa stagione, quando con le tre vittorie nelle ultime tre partite il Chievo evita la retrocessione, vale la sua conferma alla guida tecnica dei clivensi.
D'Anna crede in un gioco più propositivo rispetto al recente passato targato Maran. Sulle spalle di Birsa e Giaccherini, gli uomini di maggior talento, poggiano le sorti offensive della squadra, rinforzata in estate solo in parte - dopo gli addii importanti di Castro e Inglese -, a causa delle vicende giudiziarie che la vedono oggi penalizzata in classifica di tre punti, ma con la categoria in salvo. Attualmente è fanalino di coda del campionato.
GENOA, GE - SEPTEMBER 26: Krzysztof Piatek of Genoa scores the goal 1-0 during the serie A match between Genoa CFC and Chievo Verona at Stadio Luigi Ferraris on September 26, 2018 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)
Quella di D’Anna è una squadra di corsa e lotta, non a caso prima in classifica per chilometri percorsi in Serie A. Ruvida il giusto e votata al sacrificio, pronta a compattarsi dal 4-3-3 al 4-5-1 per poi tentare la carta delle ripartenze, non certo impeccabile dietro, seconda difesa più perforata con 15 reti a passivo. Ha segnato quanto il Toro, cinque reti, di cui 4 a Roma e Juventus.
Mazzarri dovrà quindi fare i conti con una squadra dal baricentro basso, pronta a chiudersi anche tra le mura amiche del Bentegodi. In soccorso del tecnico toscano torneranno le giocate di Iago Falque, arruolabile per la trasferta in Veneto. Il Toro potrà inoltre contare sulla verve di Soriano, altro elemento utile per scardinare la difesa di casa. Possibile che i due tornino a giocare insieme alle spalle di Belotti, con la variabile Edera che scalpita, per dare sostanza e idee alla debole manovra offensiva granata.
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