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Europa League, Parma in Consiglio di Stato ed alla CEDU: “Lesione del diritto ad un equo processo”

Licenza UEFA / I ducali lamentano una lesione dell'art.6 della Convenzione Europea dei diritti dell'Uomo, ecco a cosa fanno riferimento

Diego Fornero

"Il TAR del Lazio ha espresso la propria mancanza di giurisdizione sulla questione relativa alla concessione della Licenza UEFA al Parma per la partecipazione all'Europa League 2014/2015. La “notizia” non sorprende, a livello giuridico: sulla questione, già giudicata dall'Alta Corte del CONI, il Tribunale Amministrativo, infatti, a livello strettamente giuridico non può intendersi come organo di appello, trattandosi di una querelle disciplinare interna relativa al diritto sportivo, oltretutto europeo, in quanto recepito dalla FIGC e dal CONI direttamente secondo quanto stabilito dalla UEFA.

"INCOMPETENZA DEL TAR, GHIRARDI ANDRA' IN CONSIGLIO DI STATO E ALLA CEDU - La scadenza contributiva tassativa non rispettata dai Ducali, infatti, viola i regolamenti dell'UEFA, ma, sul merito, sarà il TAS di Losanna ad esprimersi (i tempi sono ancora incerti). Il TAR, nel frattempo, negando la propria giurisdizione, costringerà il Parma a ricorrere al Consiglio di Stato(organo di appello rispetto all'ordinanza del TAR), ed, eventualmente, alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Una soluzione possibile, tecnicamente, ma lunga ed impegnativa, sia a livello procedurale, sia a livello di spese processuali, che, però, Tommaso Ghirardi non vuole lasciare intentata. Per arrivare fino allaCEDU di Strasburgonon basta lamentare una generica violazione di legge, bensì una vera e propria violazione di un “diritto umano fondamentale”, nella fattispecie l'art. 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, quello relativo al diritto ad un “equo processo”.

"IL PARMA SOSTIENE LESIONE DI UN DIRITTO FONDAMENTALE DELL'UOMO - Il Parma sostiene che sia stato leso un suo “diritto fondamentale” e che, come tale, la questione sia più grave in quanto vera e propria stortura procedurale del “sistema giustizia” italiano. In particolare, la violazione farebbe riferimento a questi passi dell'art. 6: “1. Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole da un tribunale indipendente e imparziale, costituito per legge, il quale sia chiamato a pronunciarsi sulle controversie sui suoi diritti e doveri di carattere [...]. 3. In particolare, ogni accusato ha diritto di: [...] (b) disporre del tempo e delle facilitazioni necessarie a preparare la sua difesa”.

"LA PAROLA FINE AL TAS, DA CDS E CEDU AL MASSIMO UN RISARCIMENTO - La posizione del Parma, insomma, verterà sulla lesione dell'equità del processo celebrato dall'Alta Corte del CONI, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche. Una posizione, francamente, debole, e difficilmente sostenibile, ma i Ducali ci proveranno. Aspetto fondamentale da far notare ai tifosi granata, però, è relativo al fatto che l'UEFA non riconoscerà direttamente eventuali provvedimenti di Consiglio di Stato e CEDU, senza considerare il fatto che la tempistica dovrebbe essere piuttosto lunga. Il Parma, nella “migliore” delle ipotesi, potrebbe ottenere un risarcimento dallo Stato italiano per la lesione di un proprio “diritto fondamentale”.

"Chi deciderà, davvero, sull'iscrizione all'Europa League, è il TAS di Losanna: solo dalla Corte svizzera uscirà, in modo definitivo ed incontrovertibile, il nome della prossima partecipante alla competizione europea. Parma o Torino? I granata hanno buoni motivi per dormire sonni tranquilli, ma un po' di scaramanzia resta d'obbligo...