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Juventus, caso plusvalenze e manovra stipendi: cosa sappiamo e cosa può accadere

Redazione Toro News

La Guardia di Finanza alla Continassa: Juventus sotto inchiesta

Tutto ebbe inizio il 26 novembre 2021, quando la Guardia di Finanza su ordine della Procura di Torino si presentò alla Continassa, sede del club bianconero, per acquisire tutti i documenti necessari dopo aver messo sotto accusa la Juventus per falso in bilancio in relazione alle stagioni 2018/19, 2019/20 e 2020/21. Da allora, nell'inchiesta denominata "Prisma", tra gli indagati ci sono Andrea Agnelli, Pavel Nedved, l'ex responsabile dell'area sportiva Fabio Paratici (oggi al Tottenham) ed altri tre del settore commerciale: il Chief Corporate & Financial Officer Stefano Cerrato, l'ex Chief Corporate & Financial Officer, Stefano Bertola e l'ex dirigente finanziario Marco Re.

Un "sistema malato" che non coinvolge solo il club bianconero

Sotto accusa le plusvalenze ritenute fittizie di cui si erano occupate anche Consob e Covisoc. Dalle carte dell'inchiesta sarebbe emerso, secondo i magistrati, un "sistema malato" che non coinvolge solamente il club bianconero, ma diversi altri club italiani con cui la Juventus negli anni ha fatto affari. L'ipotesi accusatoria è che siano stati gonfiati a dismisura, e senza reali esborsi di denaro, i valori di giocatori in entrata e in uscita non per rispondere ad esigenze tecniche ma per avere determinate risultanze economico-finanziarie. Sul piano sportivo tuttavia, il 27 maggio 2022, i procedimenti si sono conclusi in primo grado con l'assoluzione da parte del Tribunale federale della Juventus e altri dieci club coinvolti nelle relative accuse: si è ritenuto che in assenza di un accordo che provi la falsificazione di un valore non si possa procedere per un illecito. Nel frattempo, sul piano penale, l'inchiesta è proseguita.

Ribaltone in società: si dimette l’intero Consiglio di Amministrazione

Nella giornata di lunedì 28 novembre 2022 si è poi registrato un clamoroso ribaltone ai vertici della società bianconera: si è dimesso l'intero Consiglio di Amministrazione. Dimissionari quindi il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e l'amministratore delegato Maurizio Arrivabene. Colpita ormai da tempo dallo scandalo relativo alle plusvalenze, il CdA della Juventus ha optato per la soluzione a sorpresa, ovvero quella delle dimissioni in blocco. Il 30 novembre 2022, i PM della Procura di Torino hanno chiesto al gip il rinvio a giudizio dell'ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, e di altri undici dirigenti del club, più la società intesa come persona giuridica.

Caso plusvalenze Juventus, la Procura FIGC riapre il fronte

Giovedì 22 dicembre, la procura FIGC - dopo aver letto le carte della Procura di Torino -  ha riaperto il fronte anche sul piano sportivo, con il procuratore Chinè che ha notificato l’istanza di revocazione della sentenza di assoluzione del 27 maggio. La Procura della Federazione sarebbe in possesso di nuove prove che, se conosciute, avrebbero fornito al giudicante solida base per ritenere raggiunta la prova degli illeciti contestati. Attualmente i club a cui verrebbero applicate eventuali sanzioni sono nove: Juventus, Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara, i quali sarebbero coinvolti nelle plusvalenze fittizie della società bianconera. La Juve ha diramatao un comunicato in cui ricorda le assoluzioni del primo processo e "confida di poter ulteriormente dimostrare la correttezza del proprio operato, l’assenza di elementi nuovi sopravvenuti rilevanti per il giudizio rispetto alla decisione della Corte federale di Appello e la carenza dei presupposti dell’impugnazione proposta". Il 18 gennaio ci sarà in seno alla società bianconera l'insediamento del nuovo CdA, con Gianluca Ferrero nuovo presidente.

Dunque, al momento il caso plusvalenze è aperto sia sul piano penale che sul piano sportivo. Sul primo fronte, riguardante personalmente i soggetti indagati, il Gup non ha ancora calendarizzato la prima udienza dell’inchiesta Prisma in cui la Juventus chiederà di spostare il processo a Milano o a Roma da Torino. Sul piano sportivo, quello che potrebbe impattare il campionato, il 20 gennaio la Corte federale deciderà se far riaprire o no il processo sulle plusvalenze.

Cosa rischia la Juventus per il caso plusvalenze

Le plusvalenze fittizie furono decisive per iscriversi al campionato? Come sottolineato da La Gazzetta dello Sport molto dipende dalla risposta. Le irregolarità gestionali portano a multe e squalifiche, l’eventuale “doping” finanziario per poter essere in regola con le licenze significa il rischio di penalizzazioni e di retrocessione. Ma quest’ipotesi resta nel caso della Juventus molto remota. Da sottolineare poi che, come conseguenza dell'inchiesta della Procura di Torino, il 30 novembre 2022 anche la Uefa ha aperto un'indagine sulla Juventus per "potenziali violazioni dei regolamenti sulle licenze per club e sul fair play finanziario". Per violazioni del fair play finanziario, negli ultimi anni ci sono state diverse esclusioni dalle coppe europee, tra cui quella del Milan di cui ha beneficiato il Torino nel 2019.