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Juventus, caso plusvalenze e manovra stipendi: cosa sappiamo e cosa può accadere

Redazione Toro News

Un altro filone seguito dagli inquirenti torinesi riguarda la "manovra stipendi", ossia il taglio degli stipendi e la riduzione dei costi in due bilanci della società Juventus, quello al 30 giugno 2020 e quello al 30 giugno 2021.

Juventus: cosa è la manovra stipendi contestata

La Juventus, in epoca Covid e con le entrate azzerate, aveva annunciato un accordo con i calciatori: questi ultimi avrebbero evitato di percepire quattro mensilità, permettendo al club di risparmiare 90 milioni di euro. Tuttavia, per gli inquirenti - ed è stato confermato anche dalla versione dei calciatori, interrogati come persone informate dei fatti -, la rinuncia era stata di una sola mensilità. Il gruppo squadra della Juventus avrebbe infatti firmato un accordo segreto, da non menzionare in interviste e da non comunicare a terzi, per il quale tre delle quattro mensilità ufficialmente rifiutate sarebbero poi rientrate in aggiunta alle mensilità successive. Questo evidenzierebbe un illecito poichè un pagamento può essere slittato, ma a questo non deve corrispondere un posticipo dei costi. O almeno, nel bilancio, dovrebbe esserci una traccia della manovra effettuata. La Juventus sostiene che non vi fosse certezza dell'obbligo di corresponsione della quota non ancora versata. La quota era subordinata alla ripresa o alla disputa dei campionati, ai tempi ancora in forse a causa della pandemia.

Cosa rischia la Juventus per la manovra stipendi

Secondo il comma 3 dell'art. 31 del Codice di Giustizia Sportiva, "La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde comunque loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica". Secondo l’articolo 1 del codice, la penalizzazione può ricordare la stagione in corso oppure quella successiva, se nel primo caso risulta “inefficace in termini di afflittività”, ossia se la penalizzazione non dovesse portare a un danno pratico nel campionato attuale.