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La difesa della Dea non è imbattibile: è la peggiore delle prime 6 in classifica

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Solo cinque clean sheet in campionato per l'Atalanta: gli orobici hanno subito 24 gol, cinque in più rispetto al Torino

Francesco Abbona

Il Toro continua la sua marcia di avvicinamento al primo match del girone di ritorno contro l'Atalanta, in programma al Gewiss Stadium di Bergamo il 6 gennaio alle 16.30. La squadra di Juric, dopo la sconfitta di misura contro l'Inter, ci tiene a cominciare il nuovo anno nel migliore dei modi, e sebbene l'avversario non sia esattamente abbordabile ci sono alcuni elementi che fanno ben sperare i granata. Se infatti da un lato bisognerà fare molta attenzione al potenziale offensivo dei nerazzurri (che però potrebbero essere orfani di Zapata, vero e proprio trascinatore del reparto avanzato), dall'altro la retroguardia della squadra di Gasperini è tutt'altro che impenetrabile: con 24 reti subite (cinque in più del Torino) è la peggiore difesa tra le prime sei in classifica.

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DIFESA - Per sopperire alle partenze di Romero e Caldara, passati rispettivamente al Tottenham e al Venezia, l'Atalanta ha ingaggiato Demiral e Lovato, con quest'ultimo che ha firmato con il Cagliari in questa sessione di mercato in cerca di più minutaggio;  le certezze della linea difensiva a tre, come nella passata stagione, rimangono loro: Toloi, Palomino e Djimsiti. Il fresco campione d'Europa, alle prese con qualche acciacco rimediato in Nazionale, nella prima parte di stagione ha giocato meno del previsto, collezionando 12 presenze per un totale di 997 minuti; per lui anche un gol, quello del momentaneo 2-1 per la Dea a San Siro contro l'Inter. Palomino è invece il centrale più utilizzato da Gasperini: 17 presenze e 1395 minuti giocati per il brasiliano, che è il calciatore di movimento più impiegato dei bergamaschi, secondo solo al portiere Musso. 14 presenze e un assist per Djimsiti, che presidia il centro-sinistra della linea arretrata. Si è inserito bene anche Demiral: il turco ex Juventus ha infatti messo insieme 13 presenze siglando anche un pesantissimo gol (su assist di Toloi) nel successo dei nerazzurri per 3-2 in casa del Napoli. Detto delle qualità degli interpreti della retroguardia orobica, c'è però un dato in negativo che salta all'occhio e che il Torino dovrà assolutamente cercare di sfruttare a proprio vantaggio: su 19 partite, solo in cinque occasioni la Dea è riuscita a tenere la porta inviolata.

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