Sabato allo Stadio Olimpico Grande Torino Walter Mazzarri affronterà per la prima volta Roberto D'Aversa, mister del Parma neopromosso. Figlio di emigranti, nato a Stoccarda, in Germania, ma cresciuto a Pescara, l'allenatore crociato ha condotto i gialloblù a una storica doppia promozione - dalla Lega Pro alla Serie A – ed è protagonista di un buon avvio di campionato. Se diversa è l'impronta dei due mister - il primo legato al 3-5-2, l'altro solito a schierare le proprie squadre con il 4-3-3, la concretezza con cui perseguono i loro obiettivi è la stessa.
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Mazzarri-D’Aversa, la concretezza al potere
Focus on / Metodi pragmatici per i due allenatori che sabato si sfideranno per la prima volta
PRIMO NON PRENDERLE - Alla sua prima stagione in Serie A, D'Aversa ha capito subito che, prima del bel gioco, occorre non prenderle. Il suo Parma sa chiudersi e finora ha subito 14 reti, una in più del Toro, altra squadra votata, secondo il verbo mazzariano, a una attenzione maniacale alla fase difensiva, seppure, come dimostrato nelle ultime partite, tenendo in mano il pallino del gioco. Il problema dell'allenatore ducale è piuttosto legata alla fase realizzativa: la sua squadra non segna da più di un mese, zero gol negli ultimi 330 minuti giocati e appena 10 reti realizzate da inizio campionato. Problemi ad andare a segno che il Toro, con a referto 16 reti, sembra aver superato anche grazie alla ritrovata vena del Gallo. Poco male, se il Toro sta facendo bene, il Parma sta facendo benissimo, con 14 punti dopo 11 giornate e tante big già affrontate. Nelle ultime dieci partecipazioni alla Serie A, gli emiliani avevano fatto meglio solo nel 2009/10 e nel 2012/13.
CHIEDERE A CONTE - Sabato D'Aversa dovrà fare a meno di Stulac a dettare i tempi a centrocampo e in casa di un Torino in grandissima forma potrebbe optare per una partita conservativa. Palla lunga e pedalate, con i granata attenti sulle fasce e gli occhi puntati sui pericoli Gervinho, Inglese e Siligardi. Chissà se, per affrontare una vecchia volpe come Mazzarri, il tecnico degli emiliani ha cercato qualche suggerimento da chi conosce bene l'allenatore del Torino. Il riferimento va ad Antonio Conte. Se è vero che tra l’ex coach del Chelsea e Mazzarri non scorre buon sangue, allo stesso modo D'Aversa – che da giocatore ha avuto Conte come vice allenatore a Siena nella stagione 2005/06 – mantiene tuttora un rapporto d'amicizia con l'ex CT della Nazionale.
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