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Parma, ottimismo per la licenza Uefa. Ma il Toro ha le sue buone ragioni

Depositato il ricorso crociato: si punta tutto sulla buona fede. I granata, attraverso Pantaleo Longo, sosterranno però l'adempimento tardivo nel versamento delle ritenute IRPEF, per...

Diego Fornero

"Il ricordo del Parma all'Alta Corte del CONI contro il diniego della Licenza UEFA che consentirebbe alla società ducale di partecipare all'Europa League è, ormai, realtà. Il club del Presidente Tommaso Ghirardi lo ha depositato ieri, confermando l'appuntamento di fronte al massimo organo di giustizia sportiva italiano (ricordiamo che l'UEFA delega sul tema le singole federazioni) e sarà l'Istituzione presieduta dall'ex Ministro degli Esteri, Franco Frattini, a giudicare sul tema, ovviamente secondo i parametri europei.

"PARAMETRI UEFA RIGIDI, IL PARMA RISCHIA GROSSO - Parametri, questi, più rigidi di quelli italiani, come ha avuto modo di ribadire proprio ieri anche il Presidente della FIGC, Giancarlo Abete. Eppure, dall'ambiente gialloblu trapela ottimismo: il ricordo dei legali della società è, infatti, nettamente incentrato su un criterio fondamentale, quello della buona fede, aspetto che, difficilmente, la Corte potrà discutere al Parma, considerato che, da questo punto di vista, il club del Presidente Ghirardi non ha certamente omesso il versamento dei 300mila Euro di ritenute IRPEF per scelta, quanto, piuttosto, per negligenza dettata da un errore sui termini (avrebbe dovuto essere versata entro il 31 marzo, il club crociato reputava, invece, il termine in scadenza al 30 giugno).

"GHIRARDI: "BUONA FEDE, SITUAZIONE ASSURDA" - Ecco, a questo proposito, la posizione ufficiale del Parma, per il tramite dello stesso presidente Ghirdardi, riportata sul sito ufficiale della società: "Abbiamo alcuni giocatori che militano in altre squadre, a cui versiamo un incentivo all'esodo. Il giocatore firma l'accettazione per ottenerlo e concorda con la società Parma quando lo percepisce. Questi giocatori hanno l'incentivo all'esodo che matura al 30 giugno 2014. Quando hanno percepito tutto lo stipendio dalle società dove giocano prendono da noi tale incentivo. Non è stata fatta busta paga dal Parma. In serie B o in C, non si percepiscono stipendi importanti per quel che riguarda i parametri calcistici. A novembre o dicembre, alcuni di questi giocatori ci hanno chiesto un anticipo finanziario, un prestito relativo a questo incentivo all'esodo. E' un'anticipazione di quello che non hanno ancora maturato ed essendo un prestito non deve essere pagata l'IRPEF. Faccio un esempio pratico, legato alla quotidianità: quando un lavoratore dipendente chiede un anticipo del TFR al datore di lavoro per comprare la casa o l'auto, su questo anticipo non si paga l'IRPEF, perché il TFR lo si matura quando si va in pensione. Quindi è surreale la situazione che stiamo vivendo. E' assurdo perché questi 300 mila euro su cui poggia tutta la questione erano già stati verificati a febbraio e nessuno ci ha contestato niente. Avremmo dovuto allora prendere punti di penalizzazione e invece così non è stato. Abbiamo agito in buone fede per questi prestiti a giocatori che ce lo hanno richiesto. Manchester City e PSG hanno fatto sanzioni amministrative per milioni di euro e poi risultano ammessi alla Champions League".

"IL TORO PUNTERA' SULL'ADEMPIMENTO TARDIVO - E' su queste basi, dunque, che si fonda il ricorso crociato: il Torino, per il tramite di Pantaleo Longo, Avvocato e segretario del club granata, si costituirà in giudizio come parte controinteressata, rilevando che, in termini di norme UEFA, non è riconosciuto l'adempimento tardivo, così come, invece, avviene secondo le norme interne della Federcalcio, al di là del riconoscimento della buona fede. A livello tecnico, il Torino sarebbe in una botte di ferro, ma, come già abbiamo avuto modo di scrivere, il "rischio" è che la Corte giudichi secondo equità, considerando tutte le circostanze del caso, e dando rilievo alla buona fede, valorizzando il risultato sportivo ed i "meriti sul campo" della società ducale.

"Si decide tutto il 28 maggio: qualora si confermasse il diniego, il Parma ricorrerà al TAR del Lazio, ma molto difficilmente il Tribunale amministrativo potrà ribaltare la sentenza, quanto piuttosto assegnare un risarcimento ai ducali... Ma a quel punto, il Toro potrebbe considerarsi già qualificato in Europa League ed iniziare a preprarsi per i preliminari, in programma già il 31 di luglio...