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Milano (Radio TV Parma): “Difesa e contropiedi? Ora D’Aversa vuole un altro Parma”

Parma-Torino, Kucka e Meité in contrasto aereo

L’intervista / Ai nostri microfoni il cronista radiofonico al seguito del Parma presenta la partita di stasera

Andrea Marchello

Lunedì sera (fischio d'inizio ore 20:45) allo stadio Tardini andrà in scena la gara tra Parma e Torino, sesta giornata di Serie A 2019/2020. Per l’occasione abbiamo, per capire che Parma si troverà di fronte la squadra di Mazzarri, abbiamo contattato Giuseppe Milano, giornalista di Radio TV Parma, collega che segue i ducali da vicino.

Ciao Giuseppe, che Parma si troverà davanti il Torino?

"Quest’anno il Parma è un cantiere aperto: quello dello scorso anno aveva una rosa con un tasso tecnico inferiore, ma aveva sua fisionomia, controllava il gioco e ripartiva con Inglese e Gervinho. Quest’anno sta cercando di cambiare gioco tenendo il baricentro più alto. È un cambiamento di mentalità ed atteggiamento tattico che rischia di modificare le forze migliori come appunto Gervinho e Inglese che partiva, addomesticava la palla e trovava l’occasione buona. Gervinho ha meno spazi con il Parma più alto, e D’Aversa deve capire su che Parma puntare, non ne vuole uno 'difensivista' anche se sa farlo bene, ma ne vuole uno più propositivo. In più il Parma ha problemi a centrocampo: non avrà Grassi e Darmian, e Kucka è in forse. I 3 centrali erano la chiave tattica e si puntava su Darmian per cambiare tema tattico usando Kulusevski. È una partita attesa in città per capire quale potrebbe essere l'anima definitiva della squadra, anche se D'Aversa ha la capacità di modellare i suoi a seconda dell'avversario".

Quale potrebbe essere quindi il maggior timore di D'Aversa nell'affrontare i granata?

"D'Aversa sa di trovarsi davanti una squadra compatta che ha dimostrato con il Milan una importante capacità di reazione ed il Parma adesso ha necessità di fare punti e di trovare continuità di gioco, cosa che per ora non riesce a fare. Il Toro con giocatori del calibro di Belotti può trovare spesso occasioni buone".

Che mi dici di Inglese e del suo momento attuale? 

"In questo momento non è al top. Non sta giocando come noi siamo abituati a vedere. Lo scorso anno tutte le palle erano per lui, quest’anno il Parma lo serve meno a vantaggio di Kulusevski che viene servito di più: questo non lo fa stare bene. La tifoseria è divisa, c'è chi vorrebbe fargli fare un turno di riposo, ma molti capiscono il suo ruolo. Quest'estate lui ha scelto di rimanere a Parma, nonostante avesse richieste da squadre italiane e straniere, ed i tifosi non se lo sono dimenticato, c’è feeling. Con il Sassuolo, dopo una partita opaca nella quale aveva sbagliato pure un rigore, Inglese è stato salutato al momento della sostituzione con un’ovazione".

Come credi verrà impostata la gara da Mazzarri?

"Il Parma è una squadra che concede spazi, ed un avversario come il Toro è bravo ad imporre il proprio gioco. Se il Torino non è attento e si sbilancia, forse il Parma è il migliore in Serie A ad approfittarne, specie con Gervinho. Mazzarri deve essere bravo a dire ai suoi di saper attendere e non essere frettolosi cercando di andare a segno, perché se punti sull’acceleratore puoi sbagliare. Per quelle che sono le caratteristiche del Parma forse è sbagliato partire subito in attacco a testa bassa".

Quale credi sarà il cammino del Parma in questo campionato, che stagione sarà quella dei ducali?

"Il Parma ha la possibilità di fare un campionato più tranquillo dello anno scorso. Vuole salvarsi con tranquillità, D’Aversa non lo dice ma vorrebbe ripetere il girone di andata della scorsa stagione. Un obiettivo è mantenere tranquilla la piazza e fare un ulteriore passo in avanti: per la dirigenza è la nuova 'Stagione 0' dopo quella della D. Dopo la salvezza conquistata lo scorso anno è stata fatta una programmazione diversa da un punto di vista economico, sono molti i giocatori da riscattare se si rimane in A. Quest'anno il Parma cercherà di esprimere un gioco più propositivo e di dare spettacolo. A Parma non si guarda la classifica, si guarda a salvarsi uscendo dal Tardini consapevoli che si è fatto bene".