Pescara-Juve Stabia resta un mistero, almeno per il momento. La gara, in programma sabato 11 febbraio, potrebbe subire ulteriori variazioni. Ma non è certo nemmeno questo. Nessun rinvio da parte della Lega: ma allora perché si discute di un possibile slittamento? Semplice, a causa dell'ordinanza firmata ieri dal sindaco di Pescara, Albore Mascia, che ha deciso di chiudere tutti gli impianti sportivi, stadio compreso, fino a domenica 12 febbraio. A questa ordinanza, però, non ha fatto seguito alcuna comunicazione della Lega di B, così come alcuna informazione è giunta ai diretti interessati, quindi al Pescara calcio. Il Pescara, non avendo ricevuto nessuna comunicazione, ha provveduto già nella giornata di ieri, alla pulizia del campo e dello stadio.
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Pescara-Juve Stabia, si gioca o no?
Pescara-Juve Stabia resta un mistero, almeno per il momento. La gara, in programma sabato 11 febbraio, potrebbe subire ulteriori variazioni. Ma non è certo nemmeno questo. Nessun rinvio da parte della Lega: ma allora perché si...
Sempre ieri, in serata, è arrivata un'ulteriore comunicazione da parte del Comune di Pescara. Precisazione che solitamente ha il compito di chiarire eventuali dubbi, ma che invece non fa altro che creare ancora più confusione. “L'ordinanza – si legge - riguarda esclusivamente la chiusura dell’impianto sportivo e la sospensione di tutte le attività che vengono svolte all’interno della struttura. Tale provvedimento non ha nulla a che vedere con lo svolgimento o meno dell’incontro di calcio previsto per sabato prossimo all’interno dello stadio, sul quale il sindaco di Pescara e l’amministrazione comunale non hanno alcuna competenza”. In sostanza si comprende che: lo stadio è chiuso ma la partita si può svolgere (ma come fa una gara a svolgersi all'interno di un impianto che – causa ordinanza – deve obbligatoriamente essere chiuso?) ma anche che in ogni caso la competenza che riguarda lo svolgimento “attiene al Prefetto”, con il quale è previsto un incontro domani. Incontro che, si spera, possa fugare ogni dubbio. Ma stavolta davvero, senza troppi giri di parole.
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