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Piacenza, Garilli choc: ”Non iscrivo il club”

Poco dopo il fischio finale di AlbinoLeffe-Piacenza, che ha rispedito nella terza categoria gli emiliani a distanza di vent'anni esatti dall'ultima volta che l'avevano conosciuta (nel mezzo, otto stagioni in Serie A), il presidente biancorosso...

Redazione Toro News

Poco dopo il fischio finale di AlbinoLeffe-Piacenza, che ha rispedito nella terza categoria gli emiliani a distanza di vent'anni esatti dall'ultima volta che l'avevano conosciuta (nel mezzo, otto stagioni in Serie A), il presidente biancorosso Fabrizio Garilli ha diffuso un comunicato che ha letteralmente choccato la città, oltre che l'ambiente tutto del calcio: l'imprenditore non ha infatti intenzione di iscrivere la squadra al campionato di Prima Divisione, condannandola in pratica al fallimento.

Ecco una sintesi di tale comunicato:

"Mio padre ha acquistato il Piacenza Calcio nel luglio del 1983. La squadra era appena stata retrocessa in C2. Il 14 aprile 1986, in seguito a intercettazione telefoniche, prende il via a Torino un inchiesta chiamata "scandalo scommesse 1986". Viene accertato che lo spareggio dell'84-85 era stato falsato a nostro danno. A quel punto a campionato '85-'86 quasi terminato, non si ritenne possibile reinserire il Piacenza Calcio in serie B.Oggi mi sembra di rivivere lo stesso film. Abbiamo richiesto immediatamente di sospendere la disputa dei playout, le nostre richieste non sono state accolte.Da 20 anni siamo tra le 11 società a non essere state retrocesse in serie C. Per fare questo abbiamo profuso oltre 100 milioni di euro nel Piacenza Calcio. Abbiamo creduto in un calcio pulito e lo abbiamo dimostrato anche attraverso messaggi chiari e tangibili. Siamo stati la prima squadra ad avere come sponsor ufficiale l'Unicef, abbiamo proposto uno stadio privo di barriere, siamo stati la squadra più giovane del campionato.Quanto sta accadendo contrasta con la mia mentalità e con quella dei miei collaboratori e dell'attuale Piacenza Calcio. Per questi motivi rendo noto alle istituzioni, ai tifosi, e ai piacentini tutti che oggi non mi sento di iscrivere la squadra alla categoria inferiore di Lega Pro.Poiché mi rendo conto che tale decisione potrebbe comportare un grave pregiudizio per lo sport piacentino e considerato che in questi ultimi tempi leggo ripetutamente che ci sarebbero imprenditori locali interessati alla squadra, che ancora non ho avuto il piacere di conoscere, invito chi fosse realmente interessato, a manifestare subito e apertamente le proprie intenzioni, poiché in questo momento il termine ultimo per l'iscrizione al campionato 2011-2012 è il 30 giugno 2011. A tale fine ricordo che mio padre comprò la società senza esperienza alcuna nel mondo del calcio in tre giorni".

Uno sfogo amarissimo, e soprattutto dalle potenziali conseguenze immediate e disastrose: se entro venti giorni nessuno si farà avanti per rilevare il club, neoretrocesso in Prima Divisione, questo significherà fallimento per il Piacenza Football Club.