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Prove tecniche di un campionato Riserve

Presto anche in Italia le squadre delle seconde linee potrebbero confrontarsi in Lega Pro: nel frattempo, però, la Lega di Serie A sta...

Diego Fornero

"Presto anche in Italia le squadre delle seconde linee potrebbero confrontarsi in Lega Pro: nel frattempo, però, la Lega di Serie A sta pensando di organizzare loro un campionato intitolato a Piermario Morosini. Si sa che in Italia la soluzione della "Squadra B" militante nelle categorie minori non ha mai attecchito: benché questo sistema dia dei buoni frutti nel resto d'Europa, soprattutto in Spagna.

"CAMPIONATI PRIMAVERA: SONO SUFFICIENTI? - Per quanto affascinanti, i campionati Primavera hanno mostrato in più occasioni i propri limiti, offrendo ai giovani delle Società professionistiche la possibilità di confrontarsi in un palcoscenico che, seppur relativamente competitivo, difetta di molti degli aspetti cruciali e provanti dei campionati professionistici. E' sotto gli occhi di tutti, del resto, il deficit di preparazione che la stragrande maggioranza dei giovani "promossi" in prima squadra scontino rispetto ai compagni che hanno già avuto modo di affrontare un campionato quale Lega Pro o addirittura Serie B. I tifosi del Torino, del resto, hanno potuto constatare come giovani interessantissimi e talentuosi quali Alen Stevanovic o Simone Verdi, titolari inamovibili nelle loro formazioni Primavera, abbiano avuto qualche difficoltà di preparazione alla prima esperienza in un campionato lungo e logorante quale quello di Serie B.

"LE SOLUZIONI EUROPEE - A questo problema, in giro per l'Europa si propongono diverse soluzioni e, paradossalmente, solo in Inghilterra, patria della Federazione calcistica più antica del mondo, si percorre una strada affine a quella italiana, con un campionato "Riserve" simile alla nostra Primavera ma aperto anche ai "panchinari". La soluzione "maestra", peraltro, pare la più coraggiosa, ossia quella spagnola. Nella patria delle "canteras", infatti, Barcelona e Real Madrid possono contare su formazioni satellite militanti addirittura nella seconda divisione, la Liga Adelante, ossia l'equivalente della nostra Serie B. Barcelona B e Real Madrid Castilla (questa la denominazione della formazione giovanile dei Blancos) quindi se la giocano direttamente con formazioni prestigiose ed ambiziose, che lottano per la promozione nella massima serie (ad esempio, per questa stagione, persino il Villareal!) e per non retrocedere. E' chiaro che in un contesto simile, visto che i punti contano eccome, nessuno concede loro sconti o "carinerie" ed anche dei 17enni devono scontrarsi ad armi pari con squadre di professionisti, spesso più esperti ed affamati. Ovviamente, alle due formazioni satellite dei mostri del calcio spagnolo sono precluse promozioni e retrocessioni, ma i "canterani" che vi militano sono già pronti e formati al salto di qualità verso i grandi, applicando volutamente stessi schemi e stesse tipologie di gioco delle squadre maggiori. Nel resto d'europa il modello applicato è meno radicale, in Francia le squadre B sono ancorate al dilettantismo, mentre in Germania vengono posizionate nell'equivalente della nostra Lega Pro. Proprio questo modello pare maggiormente applicabile, in prospettiva, al nostro calcio, soprattutto poiché in Italia non si registra (per fortuna!) uno strapotere assoluto di due sole formazioni, e pressoché ogni squadra di Serie A potrebbe potenzialmente essere interessata a far disputare alle proprie giovanili un campionato competitivo. Anche il Torino, del resto, nonostante i risultati altalenanti, avrebbe pieno titolo di accedere a questa soluzione, considerata la lunga e radicata tradizione sul vivaio della Società granata.

"E IN ITALIA? - Sarebbe, dunque, una soluzione razionale applicare un modello simile a quello tedesco nell'ambito della nostra Lega Pro, ma tale innovazione è osteggiata proprio dalla stessa Lega dell'ex "Serie C", che la ritiene penalizzante e mortificante per le proprie compagini. Le società di A e B, peraltro, con l'appoggio dell'Assocalciatori (AIC) stanno lavorando ai fianchi delle formazioni c.d. "minori" per far passare questa linea ed hanno approntato, nel frattempo, quella che potrebbe essere una soluzione temporanea, ossia un campionato "Riserve" dedicato a Piermario Morosini, che non si sovrapponga alla Primavera ma offra, piuttosto, spazio alle seconde linee già integrate in prima squadra, composte soprattutto di giovani. Si tratta di una soluzione ancora tutta da studiare ma che potrebbe debuttare già in occasione della stagione calcistica 2013/2014 ma che, a nostro parere, sconterebbe proprio il limite della "provvisorietà", rimandando soltanto la soluzione di un problema, quello del poco spazio e della poca preparazione per i giovani, che necessiterebbe di un ripensamento più radicale e coraggioso. Staremo a vedere.

"Diego Fornero (twitter: toroworldwide)

"(foto Dreosti)