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Gomis, l’emozione della prima volta

Alfred Gomis ai tempi del Torino

Psicologo Granata / Dopo tre anni di prestito il portiere torna alla base, l'errore di ieri è solo un incidente di percorso

Riccardo Agnello

"Finalmente, dopo 3 anni positivi di prestito in serie B da titolare inamovibile, Alfred Gomis è tornato alla base pronto a giocarsi il posto da titolare e a prendersi la porta granata. Dopo la prima parte del ritiro è stato indicato dallo stesso Mihailovic come il primo candidato alla titolarità, ma nelle prime due uscite stagionali ha avuto un cliente ben peggiore degli attaccanti che aveva di fronte (e quelli del Benfica proprio scarsi non lo sono): l'emozione. Già perchè i due errori commessi contro Renate e Benfica non sono figli di mancanza di tecnica o di incapacità, bensì sono i classici errori che un portiere commette quando è poco tranquillo, quando sente particolarmente la partita. Quella palla diventa peggio di una saponetta umida e prenderla o rinviarla sembra impossibile; lo dico per esperienza: quel poco che ho giocato a calcio l'ho fatto nelle vesti di portiere.

"Nel caso di Alfred, a mio parere, è solo questione di tempo in quanto le doti ci sono tutte e lo dimostra il fatto che per 3 anni consecutivi è stato titolare in serie B contribuendo in modo significativo ai traguardi delle rispettive squadre, soprattutto nella scorsa stagione a Cesena dove è risultato uno dei migliori portieri della categoria. Sicuramente sarà in grado di mettersi alle spalle questi 2 intoppi (che per fortuna giungono in amichevole e non in partite ufficiali) e di calarsi appieno in questo ruolo. D'altronde, cari pazienti, per un ragazzo del settore giovanile che vive da anni il Toro, e che da quando è bambino sogna di esordire in serie A con questa maglia, un pizzico di emozione è del tutto fisiologica; la maglia granata ha comunque un peso specifico non da poco, specialmente quella del portiere, ruolo nel quale ogni minimo errore può costare un gol ed ha il triplo della visibilità.

"Noi tifosi dobbiamo capire il momento del ragazzo e dargli una mano cercando di mettere da parte le critiche, magari acclamandolo con un coro nella prossima partita, in modo che vinca l'emozione e si sblocchi definitivamente perchè abbiamo tra le mani un portiere dal grande potenziale e con un futuro brillante. Siamo o non siamo quelli che vorrebbero vedere i propri giovani giocare stabilmente in prima squadra? Io personalmente sono dalla sua parte e spero che faccia ricredere anche i più scettici!

"Alla prossima dal vostro Psicologo del Toro!