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L'ANALISI TATTICA

L’analisi tattica di Bologna-Torino 1-1: ora i granata hanno un grande gioco

BOLOGNA, ITALY - APRIL 21: Andre Belotti of Torino FC ( L 9 competes the balll with Ibahima Mbye ( R ) during the Serie A match between Bologna FC  and Torino FC at Stadio Renato Dall'Ara on April 21, 2021 in Bologna, Italy. (Photo by Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images)

Il Torino ha giocato tutta la partita in attacco, soprattutto dopo il pareggio non si è accontentato e ha cercato sino alla fine di vincere, grande mentalità costruita giorno dopo giorno dal Mister Nicola

Dario Biasiolo

Tre giorni dopo la bella partita contro la Roma il Torino ripete a Bologna un’ottima prestazione alla quale è mancata solo la vittoria. Cambiano i giocatori ma il gioco è lo stesso: manovre palla a terra con passaggi ravvicinati e rapidi che consentono tiri dal limite oppure attacchi dello spazio a ruoli invertiti, come al 10’ quando Belotti riceve un’imbucata da Rodriguez e, di prima, manda Verdi nello spazio il cui tiro è ribattuto dal raddoppio del difensore. Per tutta la partita il Torino ha cercato di pressare alto e quasi sempre ha costretto il Bologna a lanci lunghi facili prede dei colpi di testa soprattutto di Bremer e di Izzo.

Verdi continua a giocare bene sempre presente in tutte le azioni offensive del Torino, quando ha palla diventa imprevedibile perché cambia passo, accelera e cerca sempre di offendere, raramente torna indietro scaricando palla. Ha sbagliato però alcune decisioni in area con passaggi in zone dove nessun compagno era presente. Deve migliorare la capacità decisionale, a volte sembra che si fidi troppo delle sue qualità tecniche e non presti attenzione all’efficacia della giocata. Mi spiego: l’abilità tecnica viene esaltata solo dalla scelta giusta in quel momento e per quella precisa situazione. Verdi a volte fa giocate non efficaci all’azione, deve migliorare la capacità di scelta corretta e saper cambiare decisione in corsa, anche all’ultimo momento. Ad esempio al minuto 23’ l’azione del Torino è perfetta: Mandragora imbuca centralmente per Zaza che di prima gioca su Verdi il quale effettua un passaggio nello spazio a Belotti con un tempo perfetto, né di prima né dopo troppi tocchi e Belotti si trova solo davanti al portiere, purtroppo il tiro del capitano non è preciso. Mentre un minuto dopo sempre Verdi a centrocampo cerca un dribbling difficile in mezzo a due avversari e perde facilmente palla: contropiede e gol del Bologna.

La costruzione del gioco da parte del portiere Milinkovic ha visto molti lanci su Zaza che però quasi mai ha anticipato il difensore e anche sulla seconda palla pochissime volte il Torino ha avuto la meglio. Da sottolineare invece come il portiere alcune volte abbia provato l’imbucata rasoterra su un centrocampista per iniziare l’azione palla a terra, il risultato è stato notevole. Continuano le azioni in fascia con buone combinazioni Rincon-Singo ma i cross, soprattutto sul primo palo, non sono stati mai stati anticipati dagli attaccanti del Torino. Ottimo il cross che vede il colpo di testa di Zaza purtroppo fuori misura. Il Torino gioca molto bene, tante sono le situazioni in cui cerca di penetrare centralmente come verso la fine del primo tempo quando Singo anziché andare al cross, converge e trova in area Verdi completamente solo il cui tiro termina fuori di poco. Altra penetrazione centrale all’inizio del secondo tempo con quattro passaggi di prima tra Verdi, Mandragora, Zaza e Belotti, tutti molto vicini per poter giocare di prima ed evitare la pressione avversaria, poi però Rodriguez anziché continuare la penetrazione centrale (perché lo spazio c’era) effettua un lancio in area: palla persa.

La forte pressione dei difensori del Torino consente intercetti e rapidi contropiedi come quello al minuto 49’ con Zaza che attacca benissimo lo spazio in area e Belotti che lo serve perfettamente, tiro parato. In un altro contropiede Belotti fa valere tutta la sua potenza atletica (forza e velocità) e viene atterrato quasi da ultimo uomo. La punizione di Verdi è altissima. Nel secondo tempo si sono viste delle azioni davvero pregevoli ripetute sistematicamente, segno di importante lavoro in allenamento: l’imbucata con il ricevente che viene incontro ma fa velo per il compagno alle spalle e poi si ripropone nello spazio. Ottima soluzione messa in atto anche da Sanabria e Baselli appena entrati in campo. L’altra importante giocata che denota bellezza ed efficacia insieme è l’uno-due visto diverse volte al limite dell’area tra le punte e con i centrocampisti. Una nota particolare la merita Zaza, è stata una delle sue partite migliori, sempre concentrato, sempre smarcato, con giocate puntuali sul piano tattico, è un grande lottatore su ogni palla ed è dotato pure lui, anche se secondo me lui stesso è poco convinto, di un’ottima tecnica. Dall’ennesima punizione presa per un fallo sulle punte scaturisce l’eccezionale gol di controbalzo di esterno destro di Mandragora.

Fase difensiva del Torino: alcune sbavature nel primo tempo si sono viste sui soliti principi: palla scoperta e il difensore non scappa, mancata marcatura dell’avversario tra le linee, perso l’inserimento dell’avversario a centrocampo; questi pericoli si sono tradotti in tiri da fuori area ma non si sono registrate particolari parate di Milinkovic. Per il resto i tre difensori hanno cercato l’anticipo diretto in tutte le zone del campo e i meccanismi difensivi tra centrocampo e difesa hanno funzionato molto bene. È chiara l’aumentata consapevolezza anche del reparto difensivo e un portiere che sui cross e corner esce in presa sicura dà ancora più garanzie. Il Torino ha giocato tutta la partita in attacco, soprattutto dopo il pareggio non si è accontentato e ha cercato sino alla fine di vincere, grande mentalità costruita giorno dopo giorno dal Mister Nicola.